La povertà a Roma
par Paolo Borrello
martedì 28 giugno 2011
Roma è la città più costosa dopo Venezia per l'affitto di case. Questo è quanto si legge nel “Primo rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio” nato dalla collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio e la Camera di Commercio di Roma e che è parte di un progetto con il Ministero del Welfare e del Lavoro.
Il rapporto analizza alcune caratteristiche peculiarmente italiane del mercato delle case, come il più alto numero di proprietari in Europa; la minor copertura sociale tra i Paesi europei per le politiche di sostegno alle abitazioni; la presenza di quasi 5 milioni di case sfitte; un'ampia evasione fiscale con circa il 40% degli affitti in nero; un mercato parallelo che ha protagonisti gli italiani a discapito degli stranieri; la crescita degli sfratti; l'accentuarsi della dinamica dei valori immobiliari (+164% i prezzi e +150% i canoni rispetto a quello dei redditi (+18%). All'interno del dato nazionale, spiega il rapporto, Roma si distingue per alcun punte particolarmente alte di criticità come quella degli sfratti (1 famiglia su 191) legati all'incapacità da parte delle famiglie di far fronte alle spese di fronte al costo degli affitti che in pochi anni è cresciuto del 160%.
Roma, a quanto si legge nel rapporto, ha il numero più elevato di famiglie (29.302) in graduatoria per ottenere un alloggio di edilizia residenziale pubblica; il numero più alto di cittadini in sofferenza bancaria (12,2% contro il 2,8% del dato nazionale); il numero percentuale più alto di case pignorate (18,1%); la crescita maggiore dello stock abitativo (1,4%) con il record più alto di case vuote (50.000). Tutto questo porta ad un esodo dei romani verso i comuni limitrofi e alla ricomparsa di insediamenti di baracche nella periferia.
Nel Lazio la diminuzione dei posti di lavoro è stata, comunque, minore rispetto al resto d'Italia. Nel Lazio nel 2009 gli occupati si sono ridotti solo dello 0,2% rispetto a un trend nazionale pari allo -0,6%. Questo dato che sembra positivo però, secondo il rapporto, va raffrontato con il tasso di disoccupazione che a Roma e nel Lazio con il suo 8,5% è superiore non solo alla media italiana (7,8%), ma anche alla media delle regioni centrali (7,2%).