La pensione ci sarà anche per i giovani, forse...

par Paolo Borrello
giovedì 26 maggio 2011

In occasione della presentazione del rapporto annuale dell’Inps, il presidente dell’istituto Antonio Mastrapasqua ha affermato: “La pensione ci sarà. Anche per i giovani”. “Ma la qualità della loro pensione di domani - ha avvertito - si costruisce oggi, agganciata sempre di più al destino del sistema Paese”. Oltre alla crescita economica, ha raccomandato Mastrapasqua, è importante però l'impegno personale. “Accanto alla necessità della crescita economica del sistema - ha detto - c'è una necessità che deve essere ribadita ai giovani e ai meno giovani: bisogna lavorare più a lungo. La fuga dal lavoro è un approccio incompatibile con l'allungamento dell'età anagrafica”.

Ma in che Italia vive Mastrapasqua? I giovani fuggono dal lavoro? Ma non sarà invece che il lavoro i giovani lo vorrebbero e invece non lo trovano? Il ministro Sacconi, però, è meno ottimista del presidente dell’Inps ed ha espresso un’opinione diversa. Sacconi infatti, intervenendo alla presentazione della relazione annuale della Covip, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione ha sottolineato che la pensione integrativa “è sempre più importante, se non necessaria, per le giovani generazioni".

Dal rapporto annuale dell’Inps, comunque, emergono alcune informazioni interessanti. Nel corso del 2010 l’Inps ha effettuato 88.123 accertamenti ispettivi di cui 67.955 hanno dato esito irregolare. Le imprese in nero e i lavoratori autonomi non iscritti sono risultati 16.670 e 77.636 i lavoratori irregolari e in nero. Nel 2010, rispetto al 2009, gli assicurati Inps sono diminuiti di 43.000 posizioni (-0,2%) su un totale di quasi 20 milioni di posizioni. I lavoratori dipendenti dalle imprese (13,1 milioni) hanno avuto una flessione media pari all'1,5%. Si è verificato invece un aumento dei lavoratori dipendenti in agricoltura (+4,8%) e dei lavoratori domestici (+17,6%). Per quanto riguarda i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e lavoratori agricoli autonomi, in complesso 4,4 milioni), la flessione media complessiva nel 2010 è stata dello 0,2%, mentre i lavoratori iscritti alla gestione separata hanno registrato nel 2010 un incremento dell'1,6%. Nel 2010 attraverso l'Inps sono stati erogati quasi 20 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali. Nel 2010 l'Inps ha speso 177,35 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2009) per erogare oltre 16 milioni di pensioni (escluse quelle di invalidità civile). Al 31 dicembre 2010, i pensionati Inps erano 13,8 milioni, di cu il 54% donne. Ai 177,35 miliardi spesi per le pensioni vanno aggiunti poi 13,08 miliardi spesi per gli invalidi civili titolari di assegni e di indennità. La spesa pensionistica è pari all'11,4% del Pil. Infine è opportuno rilevare che il 91% delle pensioni Inps erogate alle donne è inferiore ai 1.000 euro ma per sei assegni su 10 l'importo è inferiore a 500 euro. Invece solo il 36% delle pensioni erogate a uomini è sotto i 500 euro mentre il 20,2% è superiore ai 1.500 euro (a fronte di appena il 2,6% degli assegni con un titolare donna). Gli uomini ricevono in media 1.311 euro al mese (la media è tra i 1.284 di chi può contare su una sola pensione e i 1.442 euro medi di chi beneficia di più assegni) mentre le donne hanno un reddito pensionistico medio di 893 euro (la media tra i 744 euro di chi ha un solo assegno e i 1.183 di chi ha due o più trattamenti).


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