La pecora nera di Giannelli

par Cesarezac
venerdì 23 novembre 2018

Giannelli è l'insuperabile vignettista del CORRIERE DELLA SERA. Insuperabile non solo per la sua maestria di disegnatore, i personaggi da lui ritratti sebbene in dimensioni minime sono immediatamente riconoscibili. Giannelli eccelle anche nella satira; gli bastano poche parole per sintetizzare e spiegare al colto e all'inclita una situazione complessa che impegna i politici e tutti i mezzi di informazione.

Nella vignetta del 21 novembre, egli ritrae circoscritte in un cerchio tante pecore bianche e una sola nera. La vignetta è intitolata UNIONE EUROPEA. Non occorre spiegare che la pecora nera è l'Italia e le pecore bianche sono tutti gli stati che fanno parte della UE.

Italia pecora nera perché si caratterizza con il debito pubblico più alto, con il PIL più basso, con una crescita inesistente, con la popolazione più ignorante, meno acculturata, con una disoccupazione ai massimi livelli e, aihmé con un programma di governo che nulla fa per risolvere uno di questi problemi e che ci fa presagire non in un lontano futuro, ma nel brevissimo termine, un ulteriore acuirsi della drammatica situazione che ha generato milioni di indigenti assoluti e la scomparsa della quasi totalità delle aziende di dimensioni significative.

Insomma, dalla padella nella brace. I politici responsabili di questo disastro, indicano nella UE la causa di tutti i nostri mali. Il classico capro espiatorio che puntualmente viene offerto in pasto ad un popolo emotivamente suggestionabile. Soli si muore è il ritornello di una canzoncina un tempo in voga. La UE ci tiene sotto tutela, e cerca in ogni modo di indicarci la rotta, con le buone o con le cattive. Adesso basta con le buone, da ora in poi le sanzioni arriveranno, sono meritate e nessuno stato europeo ci farà sconti.

(Foto: Vignetta Giannelli/Corriere.it)


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