La "particella di Dio" e quella contrapposizione eterna tra scienza e religione

par Antonello Laiso
lunedì 9 luglio 2012

La recente scoperta scientifica di grande rilevo dopo decenni di studi, ovvero del Bosone di Higgs o particella di Dio, mette in rilievo delle contrapposizioni scientifiche, sia nella stessa fisica tradizionale sia in quelle sempre esistite, fin dai tempi di Darwin, tra la Scienza e la Religione. Il creato e l'esistenza dell'uomo, sono quei misteri, non ancora completamente risolti, nonostante i progressi venuti con gli anni per la scienza, ma non per la religione

La scienza sottolinea come non mai in quest'epoca che la sola verità sia quella dimostrabile con il metodo scientifico, questa scoperta lo dimostra ampiamente. Il metodo scientifico ha fondato in maniera precisa la metodologia appunto, ma ha i suoi limiti. La scienza quindi nonostanti gli enormi progressi venuti negli anni riconosce tali limiti. Cosa rappresenta allora per gli scienziati l'esistenza di un Dio, che per definizione è trascendente ed universale, se la Sua esistenza è indimostrabile?

La logica porta a pensare che Dio abbia creato tutto, ma la scienza interviene a correggere l'unica "logica" della fede, e dimostra che ogni elemento del reale subisce un processo evolutivo nei tempi. La scienza, insomma, ha un grande vantaggio sulla fede: riconosce i propri limiti, la disputa tra qualcosa che si può dimostrare ed il divino può mai avere vinti e vincitori?


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