La parola agli elettori, ne hanno facoltà

par Carlo Santi
domenica 31 maggio 2015

22 milioni di italiani al voto rappresentano il 50% degli aventi diritto dell’intera nazione, l’esito elettorale sarà la verifica sulle politiche del governo e sulle strategie dei partiti.

Che Matteo Renzi sia un ottimo comunicatore è innegabile, ma nemmeno lui può convincerci che questa tornata elettorale non sia una verifica nei suoi riguardi, del suo governo o del suo partito, come lo sarà anche per tutti gli altri leader di partito e dei loro movimenti politici. I Cittadini elettori di sette Regioni e oltre mille Comuni sono un numero considerevole e sufficientemente credibili, essi potranno stilare una statistica quasi perfetta, e di tutto rilievo, in merito alle politiche del governo così come saranno valide per qualsiasi altro soggetto della vita politica nazionale.

Matteo Renzi, quindi, non potrà sottrarsi, in alcun modo e maniera, a questo esame elettorale. Prima di tutto perché offenderebbe 22 milioni di italiani elettori che, tra l’altro, esprimendo il voto rappresentano e tutelano anche i loro figli minori; in secondo luogo perché non può arrogarsi il diritto di affermare che lui ha vinto le elezioni europee dello scorso anno, dichiarando che era una prova per sé e per il suo governo, per poi dire che queste elezioni regionali e comunali, invece, sono del tutto estranee rispetto al suo operato.

Le europee contano più di 22 milioni di elettori italiani?

No, non serve rispondere, era una domanda retorica. È pleonastico pensare che l’area, in cui sono inserite le Regioni e i Comuni impegnate oggi al voto, rappresenti l’intero spazio geopolitico italiano: da nord a sud, passando per il centro. Quel che risulterà domani sarà una verifica per tutti, Renzi per primo e, che piaccia o meno, da questo spoglio si traccerà il futuro politico dell’Italia dei prossimi anni.


Leggi l'articolo completo e i commenti