La nuova svolta di Berlusconi si chiama Pannella

par Camillo Pignata
lunedì 2 settembre 2013

Berlusconi risorge sempre, perché ha dietro le quinte del suo spettacolo politico gente come Ferrara e Pannella.

Ferrara e Pannella: una coppia formidabile, la migliore, per capacità ed intuito politico ,che può esprimere questa destra. La sola che può indicarle una via d’uscita, in un momento così difficile, quasi disperato. E la via d’uscita si chiama “programma referendario radicale”.

La responsabilità civile dei magistrati, l’abolizione dell’ergastolo, il divorzio breve, l’abolizione delle norme sul reato di immigrazione clandestina e di quelle sulle droghe, le norme sull'8 per mille, un accordo sull’amnistia: ecco i nuovi obiettivi politici della nuova destra berlusconiana.

Era stato Ferrara, in un recente articolo sul Foglio a suggerire questa linea, questa svolta da destra populista, clericale e xenofoba, a destra politica liberale. Ed è Pannella che accompagna il cavaliere a votare i referendum. Ma non bisogna illudersi, in questa destra in cui non c’è niente di moderato, ma tutta l’ambiguità della linea politica pannelliana, che coglie le contraddizioni della sinistra, ed in essa si insinua, per indebolirla e distruggere dalla fondamenta i capisaldi della sua linea politica.

Il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati inquina la loro autonomia, li sottopone all’esecutivo, e così assesta un formidabile colpo al principio di legalità che, trascurato dalla sinistra, aveva trovato nella magistratura un forte baluardo. Mentre la lotta contro la partitocrazia , l’abolizione del finanziamento pubblico, diventa uno strumento non per eliminare gli sprechi e lo strapotere dei partiti, ma i partiti stessi, per ridurli a lobby, dominate dai più ricchi.

E così i referendum sui diritti civili, mentre mettono la sinistra di fronte alla sue carenze e contraddizioni, diventano un chiavistello per pescare voti nel bacino elettorale di questa parte politica e gestire in termini liberisti una sacrosanta battaglia di civiltà. L’amnistia, l’abolizione dell’ergastolo, per sfoltire le carceri dai diseredati dalla povera gente che in questi luoghi langue in una situazione disumana, diventano un paravento per salvare i colletti bianchi, e con essi anche Berlusconi.

E la lotta per gli immigrati, diventa uno strumento per togliere alla sinistra un bacino elettorale e per gestire il problema umano degli immigrati non in termini di diritti di rispetto delle diversità, di integrazione, ma come risorsa lavoro necessaria all’industria, come merce al sevizio delle imprese.

La riaffermata laicità viene utilizzata, non per l’affermazione di un principio di democrazia, per sconfiggere la linea integralista della Curia e abbracciare la linea innovativa di giustizia sociale e anticapitalista di Papa Francesco, ma per il voto laico e anche per quello cattolico innovativo .

E tutto ciò offre un orizzonte a questa destra sperduta, priva di linea politica, in cui scompare un vecchio armamentario politico che incomincia a puzzare di stantio. E allora viene messa in seconda linea la vecchia politica populista, e con essa l’ abolizione dell’IMU per ingraziarsi il pubblico gli elettori, e il ricatto al governo.

Questa politica ha fatto il suo tempo e per questo è necessaria una nuova politica e un nuovo partito di destra moderata: ma non saranno Quagliariello e Cicchitto a fondarlo, ma Berlusconi e Pannella.

Il re è nudo ma il regime non è finito. Cambia la forma, ma la sostanza resta uguale, indossa un vestito radicale, ma la connotazione affaristica , la vena populista sono carboni che covano sotto la cenere.

 

Foto: Wikimedia 


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