La nuova campagna elettorale della Moratti

par Camillo Pignata
martedì 24 maggio 2011

La Moratti perde il primo turno della competizione elettorale di Milano, con quasi sette punti di distacco da Pisapia.

Esce sconfitto Berlusconi, che ha voluto dare una impronta nazionale ad una campagna elettorale locale.

Perde la Lega, che raccoglie meno voti rispetto alle ultime elezioni politiche.

La campagna elettorale è stato un fallimento e allora si cambia. Niente più offese e colpi bassi all’avversario, attacchi alla magistratura, l’obiettivo è recuperare i voti dei moderati.

Certamente non ci sono attacchi alla magistratura e colpi bassi Pisapia, ma non per questo la destra sta facendo una campagna elettorale normale.

Gli uomini di Berlusconi e di Bossi non si sono risparmiati niente: le promesse elettorali, le offese a Pisapia, le fantomatiche aggressioni a gente di destra per alzare la tensione della campagna elettorale, l’invasione televisiva del cavaliere, e ,”dulcis in fundo”, lo scontro elettorale Lega/PDL.

Il tutto orientato e diretto a riprendersi i voti di chi non ha votato la Moratti e quindi delle partite iva ,dei cattolici, dei duri e puri della Lega, della gente di FLI.

La Lega deve recuperare i propri voti e sottrarne al PDL, i voti dei leghisti duri e puri, quelli scontenti della politica contro gli immigrati e del federalismo fino ad oggi realizzato dal partito, i voti berlusconiani, quelli stanchi della politica del capo troppo concentrata sui propri interessi.

E allora torna a fare il partito di lotta, e per questo Bossi dà del matto (poi smentisce) a Pisapia che riduce Milano a zingaropoli, e parla del decentramento dei ministeri, anche a rischio di fratture con l’alleato.

Sull’altra sponda Giovanardi parla di Pisapia protettore dei gay, per recuperare i voti dei cattolici. Per lo stesso motivo, viene bocciata in Parlamento la legge sulla omofobia, sulla quale si era raggiunto un punto d’intesa tra maggioranza ed opposizione.

L’esenzione dei milanesi dalla ecotassa, gli incentivi per le imprese operanti a Milano, sono le solite promesse elettorali, fatte per recuperare i voti dell’imprenditoria milanese.

Una campagna condotta con queste modalità denuncia il vuoto di una proposta politica, difficile da colmare, perché l’inquinamento a Milano, il disastro di valle Giulia, la questione degli immigrati e tutti i problemi irrisolti di Milano, le promesse non mantenute, sono sotto gli occhi dei milanesi e non scompaiono con un megaspot televisivo, con nuove promesse, o con l’aumento della volgarità e della male educazione.

Ma al peggio non c’è mai fine e così lo scontro tra alleati che dovrebbero governare insieme in caso di vittoria della Moratti non fa prevedere niente di buono per il governo di Milano.


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