La nazionale devolverà l’eventuale premio per l’Unità d’Italia
par Alfredo d’Ecclesia
venerdì 11 giugno 2010
“Abbiamo discusso - hanno dichiarato Buffon e Cannavaro all’Ansa - La fondazione per le celebrazioni dell’Unità ha problemi di budget, e allora noi che siamo un simbolo che unisce il paese intero abbiamo deciso: se andiamo a premio, ciascuno di noi contribuirà con una parte della somma, piccola o grande che sia, per dare risalto al valore dell’Italia unita”.
Senza citarlo gli azzurri rispondono a Calderoli e ai leghisti, che non tifano Italia come ha detto il figlio di Bossi... molti si aspettano in questi giorni altre uscite leghiste, è una vecchia tecnica leghista a cui non sanno rinunciare.
Gli azzurri sapendo quello che i leghisti hanno fatto per depotenziare e delegittimare le celebrazioni dell’Unità italiana hanno voluto indirettamente dare una risposta. Su questa scelta la squadra è unanime tutti hanno accolto con entusiasmo la proposta anzi pare che molti volevano devolvere l’intero premio. Gilardino e Pirlo sono tra i più entusiasti, Pirlo vorrebbe devolvere l’intera cifra. Tutti insieme poi nella sede del ritiro della nazionale ne hanno parlato e anche i calciatori più giovani hanno risposto con entusiasmo.
Ognuno darà quel che vorrà, ma lo faranno tutti, per libera scelta. Cannavaro a proposito di questo dice: ”Ha detto bene Palombo, si pagherebbe di tasca propria per vincere un Mondiale, figurarsi per rivincerlo - spiega Cannavaro - Io mi sono preso il rimprovero del Ministro La Russa per aver detto che siamo un paese ridicolo dopo quel video scandaloso su Marchisio. Ma non eravamo quelli che nel 2006 avevano unito l’Italia, gli eroi di Berlino?".
Gilardino invece ha detto: ”Ma perchè sotto Mondiali tornano puntuali questi discorsi? Certo che li devolviamo questi soldi: per l’Unità dell’Italia”.
“L’avevo detto subito, io: pago di tasca mia - aggiunge Palombo - Quando Gigi me lo ha proposto, sono saltato sulla sedia: bellissima idea. È chiaro, ciascuno con i soldi suoi fa quello che vuole. Ma per me, che sono nato a Frosinone, ho giocato in Toscana e ora vivo in Liguria, poter contribuire a spiegare a tutti gli italiani di domani, ai ragazzi, cosa è l’Italia una e unita, è un onore. Lo facciamo sul campo tutte le volte, possiamo farlo anche con un altro contributo”.
Bene cari azzurri da questo punto di vista il mondiale non è cominciato bene, ma benissimo, considerando che tutti quelli che vogliono bene al proprio paese non possono dirlo, per non scontentare l’alleato di governo che deve parlare male di tutto ciò che sa di Unità, amore e condivisione.