La morte di Mango. Per non arrivare al cattivo gusto sempre e comunque
par FURIO MORUCCI
martedì 9 dicembre 2014
“Per non arrivare al cattivo gusto sempre e comunque”
Ho appreso oggi la notizia della morte di una persona semplice, di una persona che ha fatto della poesia la propria vita, di una persona che con la propria semplicità regalava pensieri ed emozioni tramite la musica ed il palcoscenico.
Giuseppe Mango, o Mango, per tutti coloro che amano la sua musica che rimarrà eterna, come il nome dell'artista, o l'amico.
Non c'è che dire, noi spesso riusciamo a far notizia scavalcando la notizia stessa, oggi l'esempio è stato evidente con la morte terrena di un'artista che ha speso la propria vita sul palco, ed il palco lo ha consacrato in maniera eterna, legandolo alle sue tavole con l'abbandono della vita corporea.
Con molto disappunto ho notato sul web, e non solo, una rincorsa alla pubblicazione del video del malore di una persona che voleva il “suo” pubblico davanti a sé, sempre e comunque, voleva vivere la vita con le emozioni, con le canzoni, con la gente che lo faceva (e lo farà per sempre) sentire vivo.
Ho notato che il “fatto” ha scavalcato l'emozione, ho notato che la curiosità ha prevalso sull'umanità, ho notato che l'uomo ha perso ancora una volta sulla vita, ma non è stata “la morte” che ha prevalso, è stato l'egocentrismo di chi ha voluto pubblicare per primo la notizia, di chi ha “prestato” il video ai centri di informazione, di chi ha voluto fare della morte, ancora una volta uno scoop.
Vorrei ricordare a chi “ama” fare informazione, quindi anche a quelli come me, che spesso le notizie devono essere “accarezzate”, non necessariamente si deve “aggredire”, non necessariamente si deve “im-porre” la notizia difronte anche a chi non vorrebbe la notizia (negativa) stessa, certo è che l'informazione per essere digerita, deve essere anche masticata, talvolta però e come in questo caso, il sapore non doveva avere un retrogusto amaro.
Parlando di un'artista si parla inoltre di una persona che cerca in punta di piedi di comunicare tramite un'azione, ad esempio il canto, che per molti troppo e troppo spesso rimane considerato un messaggio fine alla stessa esibizione, e vi garantisco che chi cerca di intraprendere “un cammino artistico”, tutto cerca meno il guadagno, cerca semplicemente di sentirsi vivo.
Un applauso vale più di 1 milione di euro, un riconoscimento pubblico vale più della propria vita, perché un'artista cerca la vita fra le proprie emozioni, perché un'artista cerca la vita fra le emozioni di chi ascolta con il cuore ed applaude, perché l'applauso è un abbraccio, ed un abbraccio ti fa sentire vivo.
Quindi noi tutti facciamo sentire vivo e per sempre questo nostro amico di tante poesie, ricordandolo dentro di noi, e magari cancellando un file, quello del suo ultimo istante, che serve soltanto alla notizia e non al suo ricordo.
Buon canto fra gli angeli, Mango, noi tutti ascolteremo ancora la tua musica dentro di noi.