La morte della dialettica

par Francesco Rossolini
giovedì 20 novembre 2008

 

La dialettica, che dovrebbe essere una delle capacità caratterizzanti un individuo colto, è morta e sepolta; al suo posto è sorta la denigrazione pregiudiziale dell’interlocutore.

Ascoltando un qualsiasi dibattito politico tra avversari risulta subito evidente che alla dialettica, vera e propria arte oratoria basata sul confronto di merito tra due posizioni e sul raffinato tentativo di far prevalere la propria posizione sull’interlocutore, è subentrata la polemica basata sull’offesa personale dell’interlocutore e non sul confronto con le sue posizioni.

Certamente un tale tipo di attività sterilmente denigratoria è molto più semplice ed alla portata dei nostri politici e capi d’azienda, che non possono permettersi di “perder tempo” ad affinare le proprie capacità linguistiche e ad acquisire la cultura necessaria all’applicazione del confronto dialettico. Quindi a un pacato e sagace dibattito di merito si sostituisce un barbarico e spesso pietoso scontro senza esclusione di colpi, farcito di offese personali, ingiurie, sberleffi ed ogni tanto anche qualche plateale “sputacchio”.

La morte della dialettica non coinvolge solo la politica, ma anche buona parte dei centri nevralgici della Nazione, scaturendo in un impoverimento straordinario del valore umano di chi ha il compito di amministrare e sviluppare lo Stato. La mancanza di rispetto e di dignità è all’ordine del giorno e tale pietoso atteggiamento si espande a macchia d’olio anche tra i nostri adolescenti, che spesso preferiscono al confronto la sopraffazione quando avendo a che fare con un debole possono permetterselo, o l’inebetito silenzio nel caso in cui l’interlocutore sia più forte di loro.

Ecco questo è il mondo di illetterati, maleducati ed ignoranti a cui si è giunti. Millenni di studi filosofici, storici e letterari sono miseramente crollati sotto il regime della stupidità di massa che ha tra i sui principali strumenti il mezzo televisivo, dove quei pochi virtuosi che cercano ancora di far cultura vengono additati come appestati, boicottati o ancor peggio allontanati senza troppi indugi. 


Leggi l'articolo completo e i commenti