La morte bianca: lezione sul capitalismo (Thyssen Krupp)

par entropiaentropica
sabato 6 dicembre 2008

A un anno dalla morte: per non dimenticare. Riproponiamo quest’articolo.


Si può morire per qualche centinaio di euro?
 
Si può lavorare in contesti indecorosi, flessibili quasi fossimo ai confini del mondo lì dove la vita è appena possibile ?
 
Si può morire provando tutta l’ingiustizia per questo presente senza dignità governato da gente senza pudore ?
Si. Si può morire.

Te lo dicono gli indici dell’andamento produttivo della tua azienda.

Te lo dice il macrosistema impersonale lontano, lontano dell’economia.

Te lo dice la borsa, la globalizzazione.

E questo paese che nasconde l’emigrazione dei suoi figli che ancora partono alla ricerca di una dignità negata, strozzata da migliaia e migliaia di conflitti d’interesse come quelli, pensa, che avrebbero dovuto vigilare sull’idoneità delle condizioni del tuo lavoro e non l’hanno mai fatto.
 
Lo sai… così in Italia si compra il silenzio di tutti.

Tu sei lì, materialmente lì in quel posto infernale.

Senti perfino bruciare la tua carne.

E’ innegabile.

E’ innegabile per dio.

Ma non è così.

Tu sei nel basso di quegli indici astratti, al centro di questa congiuntura di quei maledetti grafici che ti fecero vedere quel giorno in cui ti sentisti stringere il cuore.

La tua condizione è l’esito di un impeccabile calcolo matematico.

Tu…non sei il padrone del tuo destino.

Tu sei solo un operaio.

Niente più che un operaio.
 
Un operaio come tutti noi.


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