La moneta deve essere elastica

par giovanni zibordi
mercoledì 23 novembre 2011

L'economia sta asfissiando e gli esperti prescrivono la ricetta che consiste nello strangolamento, travestito come "risanamento dei conti pubblici" o "salvataggio dello stato". Questo perchè non capiscono il meccanismo essenziale della moneta attuale che è creata largamente dalle banche. Lo stato dovrebbe ora stampare moneta, in misura sufficiente a compensare il calo del credito che paralizza l'economia. E lo stato non dovrebbe mai indebitarsi, visto che può finanziarsi emettendo moneta.

In Grecia, Irlanda ed Estonia il reddito nazionale è crollato del 20% circa dal 2007 a causa del crac finanziario. Ora la tempesta finanziaria si è abbattuta su Spagna, Portogallo ed Italia, ma non sono solo le banche che che si azzerano in borsa o i BTP che perdono, è l'economia che sta asfissiando. La cosa peggiore è che gli esperti prescrivono la ricetta che consiste nello strangolamento dell'economia, travestita come "risanamento dei conti pubblici" o "salvataggio dello stato".

Dato che queste sono affermazioni forti che contraddicono quasi tutto quello che leggi sulla stampa economica e suonano presuntuose si potrebbero citare gli esperti dissidenti a supporto perché in realtà non ne mancano, da Michael Hudson a Maurice Allais in Francia (premio Nobel) a Steve Keen a Dan Baker. Sono economisti che hanno previsto la crisi a differenza di quelli della Banca Centrale Europea o della Federal Reserve americana o di Draghi o Monti (di cui esistono video su Youtube in cui nel 2007 dice che "la Grecia è stato un grande successo dell'euro").

Ma anche nel cuore della finanza c'è chi dice la verità sulla moneta e le banche. Martin Armstrong tiene la sua conferenza mondiale il 4 dicembre a Philadelphia  a cui arriva gente della finanza da tutto il mondo per 2500 dollari o 10000 dollari a testa (a seconda delle sessioni).

Cercando su internet cosa si diceva di lui sul Wall Street Journal o Financial Times prima di essere tenuto dieci anni in carcere (quasi tutti in attesa di processo) si scopre che aveva un giro di clienti internazionale come nessun altro ed era forse il consulente finanziario più pagato del mondo, lavorando in proprio senza far parte di nessuna istituzione.

Martin Armstrong è stato l'unico personaggio importante nel mondo della finanza incriminato e tenuto in prigione per sette anni in attesa di processo, una cosa che negli Stati Uniti non succede mai, ma lasciamo stare per ora la sua vicenda personale; quello che ci interessa è che è uno degli esperti più importanti sui mercati finanziari e nel suo ultimo pezzo sintetizza la questione della moneta negli stessi termini in cui ho provato ad introdurla nel mio articolo precedente.

Armstrong spiega che la moneta deve essere elastica, nel senso che lo stato deve essere in grado, quando le banche vanno in crisi, di stampare moneta per compensare un panico nel sistema bancario che riduce del 10 o 20% la moneta in circolazione e come tale crea una depressione economica. E spiega che lo stato non dovrebbe mai indebitarsi, che non ha semplicemente senso che lo stato emetta BOT, BTP o Treasury bond, visto che può emettere euro o dollari al loro posto.

Negli anni '30 questo concetto veniva molto dibattuto, c'erano persino le vignette come quella qui sotto in cui vedi Roosevelt che spiega ad un finanziere che lo zio Sam, disegnato come un agricoltore, per poter raccogliere il grano (cioè lavorare) ha bisogno che le sue bretelle (indicate con il segno del dollaro) siano fatte di gomma e siano elastiche. Il titolo della vignetta è "Allo Zio Sam occorre una Moneta Elastica"

Oggi al contrario esiste una specie conformismo sovietico sui temi delle banche e della moneta sui grandi media, tra i politici e tra gli accademici, anche se nel mondo stesso dei mercati e degli investimenti finanziari c'è gente importante che dice la verità.

Il meccanismo essenziale della moneta oggi è in sintesi :

a) Il sistema monetario attuale è basato su moneta "elettronica", addebiti e accrediti digitati su un computer di una banca, che esistono presso le banche.

b) Le banche prestano i soldi depositati dai clienti senza che questi se ne accorgano, contando sul fatto che il pubblico (in media) non chiede mai contanti per più del 6% circa dei suoi depositi.

c) Di conseguenza le banche creano la maggioranza dei mezzi di pagamento che circolano nell'economia, ovvero la moneta viene creata sotto forma di debito dalle banche.

d) Quando le banche creano troppo credito, quasi sempre prestiti e mutui per terreni e immobili, generano una bolla speculativa dei prezzi degli immobili che poi scoppia ed è seguita da un crac, un panico, molte banche possono risultare insolventi e si contrarre di colpo il credito.

Per compensare la riduzione di moneta/credito che crea una recessione occorre allora che qualcuno crei moneta. E solo lo stato può farlo emettendo moneta e spendendola. Il crac del sistema bancario come nel 2008 e adesso significa paralisi del credito per cui lo stato deve creare lui di colpo miliardi di dollari o euro o sterline che le banche hanno smesso di creare.

Ovviamente significa che lo stato deve aumentare il deficit pubblico, la differenza tra entrate e uscite, perchè questo è l'unico modo per immettere moneta nell'economia. Ma se fai invece l'austerità come ora ci impongono hai una riduzione secca di moneta e una depressione economica.

Il grafico in basso mostra l'andamento della moneta in Inghilterra, misurata come M4 che include il credito: si è contratta di 250 miliardi di sterline dopo il 2008. La Banca di Inghilterra ha però stampato 200 miliardi di sterline, con cui ha comprato titoli di stato inglesi e ha compensato questo crollo del credito evitando una depressione.

La Banca d'Italia invece non può farlo e la BCE non vuole farlo e per questo motivo l'Italia è nei guai: non abbiamo una moneta elastica.


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