La “misteriosa” crisi economica. Diagnosi e terapie

par Damiano Mazzotti
sabato 6 ottobre 2012

“Uscire dalla crisi è possibile” è un saggio penetrante e ben argomentato che descrive i diversi piani dell’evoluzione della crisi finanziaria (www.aldogiannuli.it, Ponte alle Grazie, 2012).

“Triste, grigia e mortifera è la teoria finanziaria. Supera tutti i colori dell’arcobaleno l’albero economico della vita”. Amian Azzott

 

L’attuale fase post-democratica è caratterizzata dalla dittatura finanziaria globale, anche se “Sin qui, l’idea di dittatura non è stata pensabile separatamente dallo Stato” (p. 286). Quasi tutti gli attuali mali derivano dall'ideologia liberista fondamentalista, dallo strapotere dei multimilionari e dal “gioco d’azzardo” finanziario illimitato e taroccato. E l’arida politica del sistema monetario privatizzato non diventerà mai una politica lungimirante: “Per dirigere un paese, non bisogna necessariamente utilizzare un solo metodo. Basta che ciò sia utile al paese, non è necessario conformarsi alle antiche leggi” (Shang Yang, politico-legislatore cinese del IV secolo a.C.).

Del resto il bene di qualche milionario non coinciderà mai con il bene di nessuna nazione. Però in questa recensione non voglio perdere tempo nel descrivere le varie interconnessioni che hanno creato il marasma che rischia di scatenare la fase armata della Terza Guerra Mondiale. Infatti la fase finanziaria è oramai al culmine e ha determinato due vincitori: gli Stati Uniti e la Cina (la Francia e la Germania sono state illuse con qualche avanzo qua e là). Questi Stati si sono spartiti l’economia globale in maniera simile a quello che accadde nella Seconda Guerra Mondiale con la spartizione della Polonia tra la Germania nazista e la Russia comunista.

Il progressivo aggravarsi della crisi sembra collegato soprattutto alla gestione privatizzata del dollaro, dell’euro e dei debiti degli Stati. Comunque Aldo Giannuli fornisce alcune proposte risolutive nel breve termine: 1) limitare i poteri dei paradisi fiscali (“Riccolandia”); 2) tassare le rendite finanziare altamente speculative con la Tobin Tax; 3) detassare il lavoro (si potrebbero alzare i contributi previdenziali e sanitari agli operatori del settore finanziario); 4) abolire il Trading ad alta frequenza (HFT) che falsa i mercati con i finti ordini, privilegiando le poche banche d’affari con molti protettori politici; 5) eliminare le antiquate e oscure transazioni telefoniche “dirette fra le parti senza passaggio per la Clearing House (OTC), dato che, ovviamente, la tassa non sarebbe applicabile a negoziati ufficialmente inesistenti” (p. 256).

D’altra parte per alcuni studiosi indipendenti il paracapitalismo della finanza manipolatrice nasce dalla comunanza di interessi degli oligopoli finanziari e del “misterioso” duopolio sancito dalle famiglie Rothschild e Rockefeller. Fin dalle origini la famiglia Rothschild ha concentrato le proprie attività bancarie nel finanziamento delle guerre e nella gestione dei debiti degli Stati, e ultimamente si è pure dedicata al quasi monopolio europeo della chemioterapia del cancro, la cura più costosa, più oscura, più complicata, più pericolosa e più “torturatrice” che esista a questo mondo (www.curenaturalicancro.org, Tullio Simoncini; www.aerrepici.org, Alberto Mondini).

Perciò se la cittadinanza non reagirà ai soprusi del regime bancario e finanziario multinazionale o se qualche giudice non troverà il coraggio di intervenire in tempo, si arriverà al più grande genocidio economico della storia: con la complicità di molte grandi multinazionali verrà annientata buona parte delle piccole e medie imprese e la rete sociale della vera economia capitalista (quella che sta mantenendo la maggioranza degli esseri umani).

Naturalmente: “Fra le vittime illustri della ondata di pseudo-cultura di questi anni, c’è stata la Storia, sempre meno studiata e considerata: a che serve la Storia se la memoria è quella di tre giorni fa e la prospettiva è quella della prossima Settimana?” (p. 303). Ed è peggio schierarsi dalla parte della razionalità della malvagità o dalla parte della stupidità dell’avidità?

Note – La Tobin tax è la proposta formulata dal premio Nobel James Tobin e prevede una piccolissima trattenuta sulle transazioni finanziarie: tra lo 0,05 per cento e l’1 per cento.

L’obbligo di passaggio per le Clearing House impedirebbe la crescita del sistema bancario ombra, cioè la principale discarica utilizzata dalle banche per evitare di mostrare l’entità dell’accumulo dei loro titoli spazzatura più nauseabondi.

Quando un vero economista inizia a pensare, la smette di pensare solo ai soldi. E anche alle leggi matematiche (date le implicazioni paradossali dei teoremi di incompletezza di Godel).

Un eroico giudice americano ha affermato: “Possiamo avere in questo paese sia una democrazia che una grande ricchezza in mani di pochi, ma non possiamo avere entrambe” (Louis Brandeis, Corte Suprema di Giustizia).

Detto tra noi, i governanti americani, ufficiali e non, stanno rischiando molto grosso: i cittadini statunitensi possiedono abbastanza armi da riuscire a freddare dal primo all’ultimo poliziotto, mercenario, banchiere, burocrate e politico più o meno pazzoide, affamatore e malvagio.

I cittadini si indigneranno moltissimo quando scopriranno che pagano le tasse sui redditi da lavoro per pagare gli interessi sul debito pubblico alle banche azioniste della Federal Reserve Bank, anche se non esiste una legge specifica che autorizzi questo prelievo molto forzoso. Dopotutto la prima moneta americana era una moneta del popolo che non creava la moderna schiavitù da interessi (fonte: i documentari “Zeitgeist”di Peter Joseph, reperibili su YouTube).


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