La “memoria corta” del 27 gennaio: la giornata dell’ipocrisia

par Ada Palma
lunedì 28 gennaio 2013

Da circa 8 anni il 27 gennaio, in tutti gli Stati membri dell’ONU, si celebra la “Giornata della memoria”: il ricordo della Shoah - lo sterminio del popolo ebreo - così com’è stabilito dalla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005. Per la precisione, in questo giorno si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. Tv, giornali, iniziative sociali in tutte le città, scuole commemorano l’orrore del genocidio ebraico con immagini, approfondimenti, trasmissioni e meravigliosi film. Ritengo tutto ciò giusto, anzi doveroso, poiché è importante conservare la memoria di quanto accaduto proprio per evitare che quell’orrore si compia di nuovo. Questo si dice e si propina in giro, nelle scuole, sui media… certo.

Peccato che quel genocidio non sia l'unico che ha macchiato di sangue e infamia il secolo scorso, né l'ultimo in ordine di tempo, visto che dal 1945 dei genocidi e massacri ce ne sono stati parecchi, e tuttora continuano ad esserci, nel silenzio e indifferenza generale. Primo fra tutti proprio il massacro dei palestinesi ad opera di Israele (appoggiati prima dai britannici e poi dagli americani), lo Stato che più di tutti – proprio in virtù di ciò che il suo popolo ha subìto – non avrebbe mai dovuto iniziare il conflitto che va avanti da circa 60 anni e che conta un numero non precisato di vittime palestinesi, le quali ancora lottano per la sopravvivenza. Mi viene da dire “L’hanno imparata bene la lezione!”.

Lo stesso spirito di contestazione e la stessa critica la ritrovo in rete su svariati blog, come quello di Loreto Terranova che pubblica una vignetta aspra e pungente in merito

E proprio in linea col concetto dell’imparare dagli errori del passato, solo per citarne alcuni, ricordo i massacri di centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini, anziani che si contano in India, Cambogia, Giappone, Cina, Indonesia, Madagascar, Ruanda, Congo Guatemala e tanti altri, che sono stati precedenti, contemporanei e successivi alla Shoah ebraica. Viene onestamente da chiedersi perché si ricorda solo quella, perché gli altri popoli massacrati non vengono nemmeno citati, ricordati? Ci sono massacri che sono più importanti degli altri? E poi, perché dire “non dobbiamo dimenticare perché ciò che è accaduto non accada di nuovo” quando in giro per il mondo si continuano a susseguire guerre di conquista, di nuovo colonialismo, mascherate da “missione di pace”?! Giusto come promemoria vorrei segnalare che attualmente sono in corso i seguenti conflitti, nei quali l’Italia è coinvolta con mezzi, uomini, appoggio logistico (l’ultimo in ordine di tempo il nostro apporto nella guerra del Mali):

AFRICA (24 Stati e 113 tra milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Darfur, Libia, Mali, Nigeria, Puntland, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Somaliland

-  ASIA (15 Stati e 90 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Afghanistan, Birmania-Myanmar, Pakistan

-  EUROPA: (8 Stati e 60 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Cecenia, Daghestan

-  MEDIO ORIENTE (8 Stati e 92 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Iraq, Israele, Siria, Turchia, Yemen

-  AMERICHE (5 Stati e 25 tra cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Colombia, Messico Totale degli Stati coinvolti nelle guerre: 60 Totale Milizie-guerriglieri e gruppi separatisti coinvolti: 379

Quasi tutti lottano per l'indipendenza del loro Stato. Personalmente non ho nulla contro la popolazione ebraica, ma pretenderei lo stesso rispetto e senso di responsabilità per tutte le altre vittime. Che fosse davvero una giornata della memoria!


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