La melma nel ventilatore: le ultime battute dello scontro Fini- Berlusconi

par Filippo Cusumano
venerdì 13 agosto 2010

C’è una regola del gioco che vale per la politica più che per qualsiasi altro ambito di attività.

Ed è questa: attenti a mettere la melma nel ventilatore perchè quando questo entrerà in azione, sarà melma per tutti.

E’ quello che sta accadendo in questi giorni tra Berlusconi e Fini.

La disputa, partita da una divergenza di idee sulla conduzione del partito e sull’azione del governo, si è presto spostata su una vicenda, rimasta ancora piena di interrogativi, quella della casa di Fini a Montecarlo.

Per qualche giorno, i finiani hanno subito insinuazioni, attacchi, inviti espliciti alle dimissioni dalla presidenza della Camera per il loro leader.

Poi hanno iniziato a tirar fuori quelle che il dottor Stranamore nell’omonimo film di Kubrik chiamava armi fine di mondo.

E quali sono le argomentazioni "fine di mondo" dei finiani?

Secondo Repubblica basta seguire le tracce di Ghedini, avvocato e braccio destro del premier, per scoprirlo.

Quando l’avvocato padovano ha contattato al telefono Bocchino, si è sentito replicare : "Cosa vi aspettavate? Che potevate attaccare solo voi? Che saremmo rimasti inerti, solo a subire le vostre allusioni sulla casa a Montecarlo? Le vostre richieste di dimissioni? Sappiate che questo è solo l’inizio, caro Niccolò, aspettatevi di tutto". 

Sempre secondo Repubblica su uno degli organi di Futuro e libertà, tanto per aprire le danze, si starebbe pensando alla pubblicazionela dell’elenco delle società offshore riconducibili all’impero finanziario di Silvio Berlusconi.

Si starebbero facendo ricerche sul casellario giudiziario dei proprietari di alcuni immobili acquistati dall’attuale presidente del Consiglio.

In particolare, la villa di Macherio e quella delle Antille.

Citiamo ancora da Repubblica :

 

"Se volete parlare di case e di società offshore siamo pronti" ha messo in chiaro Bocchino.

Ma nel carniere c’è dell’altro. Capitolo conflitto di interessi, per esempio: a Ghedini è stato fatto presente che forse sarà sufficiente pubblicare la dichiarazione dei redditi di Paolo Berlusconi per capire se negli ultimi anni siano state nelle sue disponibilità le ingenti somme sborsate per coprire i costi del "Giornale". O se piuttosto vi sia "altro socio, non palese nei registri della casa editrice". Ma anche come si sia arrivati alla "legge ad aziendam salva Mondadori". Quindi, altro approfondimento verrà riservato dai finiani agli incontri internazionali del premier con Putin e con Gheddafi.

 

Cosa vuol dire tutto ciò?

Che i finiani hanno scoperto cose nuove in queste ultime ore e che la loro presa di distanza dal premier è l’esito di un soprassalto morale nobile ed autentico, ancorchè tardivo? 

Non prendiamoci in giro.

Finchè il Delfino aveva ragionevoli speranze di succedere all’Autocrate, tutte queste vicende, note da tempo e cosi oscure da rendere quantomeno opportuni chiarimenti e precisazioni che non sono mai arrivati, non turbavano nessuno di loro.

A dimostrazione del fatto che ha ragione chi dice che il successo in politica è direttamente proporzionale alla ricattabilità .

Tutti hanno qualcosa da nascondere o che farebbero meglio a spiegare con più chiarezza.

Chi non ha scheletri negli armadi viene emarginato, non arriva lontano. Il fatto stesso di non poterlo colpire alle spalle con azioni di dossieraggio, quando dovesse alzare la testa, lo rende inaffidabile.

Se tutti hanno qualcosa da nascondere o da spiegare, le cose invece vanno molto meglio, c’è più equilibrio.

Fino a quando qualcuno perde la testa e mette la melma nel ventilatore. Allora ce n’è per tutti.

E’ quello che sta accadendo in questi giorni. Il paese assiste tra sorpresa, disgusto e sgomento.

Viene da citare Fabrizio De Andrè ( Giugno ’73) : ""Sono loro [stasera] i migliori che abbiamo? ".
 


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