La manovra salva evasori

par Luca
giovedì 1 settembre 2011

La manovra economica si prefigge l'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013 e di recuperare circa 49 miliardi di euro per quella data.

In questi giorni i vari esponenti dei partiti sono impegnati a studiare le migliori proposte da presentare in Parlamento per contribuire a migliorare il testo della manovra. Molti esponenti politici però affrontano in maniera troppo lieve o confusa il problema dell'evasione fiscale. Essa si sta rilevando una vera e propria zavorra all'interno dell'economia italiana. Sia destra che sinistra non sono ancora riusciti a trovare una strategia per fermarla o comunque ridurla. 

Il testo della manovra prevede l'aumento di controlli e i Comuni potranno mantenere il gettito che deriva da questi controlli. Il problema resta sempre lo stesso; e cioè come riuscire ad arginare l'enorme evasione fiscale che attraversa il nostro paese.

L'italiano medio in questo momento si sente spaesato, intimorito, impaurito...

Su qualsiasi quotidiano troviamo chi parla di super tasse, prelievo aggiuntivo, contributo di solidarietà e chi ne ha più ne metta. I cittadini, sia che siano lavoratori pubblici o privati, sono spiazzati. Una buona parte della popolazione italiana ignora cosa sia realmente una manovra economica, come essa agisca e come cerchi di arrivare al pareggio di quel " tanto famoso " documento girudicio - contabile: ovvero il bilancio.

I cittadini, giustamente, temono di dover pagare tasse più alte, temono di dover andare sempre più tardi in pensione e soprattutto hanno paura che i privilegi delle caste cosiddette viziate (politici, calciatori...) non vengano toccati. Hanno "paura" di essere onesti e di assistere all'ennesimo lasciapassare nei confronti degli evasori fiscali.

Proprio l'evasione è un tema molto dibattuto in questi giorni. Governo e opposizione affermano entrambi di conoscere le strategie giuste per arginarla e/o arrestarla. Nonostante questo, le statistiche economiche (Istat, Ocse e Banca d 'Italia) parlano di un livello di evasione di 30 miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti allo Stato. L'Iva continua ad essere un caso nel caso in Italia; è stato calcolato che ogni tre euro incassati, uno non venga dichiarato ai fini Iva.

La Corte dei Conti, che viglia sul bilancio dello Stato, sostiene che lo Stato abbia riscattato solamente l'11% dei 71 miliardi di evasione scoperti nel periodo che va dal 2006 al 2009. Solo 8 miliardi di questi 71 sono stati recuperati; segno palese della morbidezza con cui lo Stato tratta agli evasori. Anziché concentrasi su accorpamento o meno di Comuni o Province l'attenzione andrebbe dirottata su questo scandalo nazionale. Com'è possibile non essere riusciti ancora a fermarla? Com'é possibile che ci siano un così alto numero di "parassiti"?

Queste domande probabilmente non avranno mai una risposta; fa comodo così. Le risposte invece le avranno quei laureati degli anni '70 o chi ha svolto il servizio militare in quegli anni.

Il testo del decreto, infatti, prevederebbe che chi ha riscattato la laurea o il servizio militare non possa più sommare gli anni in questione a quelli di lavoro, nonostante i contributi restino comunque utili ai fini del calcolo della pensione. La segretaria generale della CIGL, Camusso, parla di golpe sulle pensioni della cui gravità non ci si è ancora resi conti.

Chissà cosa penseranno, su questo tema, gli evasori....


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