La lunga marcia del fotovoltaico

par maurizio
lunedì 13 settembre 2010

Cosa sta succedendo nel fotovoltaico ?

Dal 2005 mi occupo di "fotovoltaico". Possono sembrare pochi anni certo ma vi assicuro che siamo passati dal "pionierismo" (perlomeno per quanto riguarda la diffusione) ad una fase in cui anche "la massaia" (senza alcuna offesa) parla di "fotovoltaico". E si sa che quando si giunge a questo punto di solito iniziano i rischi per chi investe senza preoccuparsi troppo di capire bene cosa sta facendo e qual è il reale contesto in cui sta facendo l'operazione.

Oggi, ma lo sarà ancora per pochi mesi a questo livello, effettivamente è un bell'affare realizzare un impianto fotovoltaico. Che si tratti di un impiantino per uso domestico o di un più grande impianto per soddisfare ben più ampie esigenze di un artigiano, azienda agricola o industria o semplicemente per fare un investimento, la resa economica è sicuramente vantaggiosa. La rapida discesa dei costi dei moduli fotovoltaici e le tariffe decise nel 2007 danno la possibilità di rientrare dall'investimento in pochi anni (per esempio per un'azienda agricola possono bastare anche 5/7 anni) oppure di risparmiare i costi della bolletta elettrica (in tutto o in parte) senza "spendere un euro" facendosi finanziare completamente dalla banca.

Il rialzo dei prezzi dei moduli di questi ultimi mesi e la speculazione vergognosa sugli inverter (gli introvabili inverter) sta causando molte tensioni nel settore. Anche la comparsa di numerosi "personaggi" di dubbia etica e pochi scrupoli stanno intorbidendo la filiera distributiva complicando la vita a chi vorrebbe operare con serietà e serenità. Questi problemi si riflettono via via lungo tutta la catena degli operatori fino al cliente finale che talvolta rischia di non essere soddisfatto del servizio reso dal fornitore.

La riduzione delle tariffe del "Conto Energia" previste nel 2011 lascia aperti molti dubbi sulla reazione del mercato e quindi in definitiva sulla sopravvivenza dei numerosi operatori del settore. La speranza è che ci sia una nuova virata al ribasso dei prezzi dei materiali anche grazie alle nuove tecnologie (CIS e CIGS in primis) che, a quanto dicono i produttori, costano meno alla fonte.

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