La lezione alla storia di Crazy Tommy

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lunedì 20 dicembre 2010

"Il ministro sta facendo le scarpe a Prodi nella classifica dell’impopolarità. Dopo aver rovesciato una gragnuola di tasse sugli italiani definisce “bellissime” le sue imposte" (Paolo Bonaiuti, PDL)

"Non sta al circolo degli scacchi" (Mario Baccini, ex UDC poi PDL )

"Un marziano. D’altra parte non si sa più cosa pensare del ministro: prima insulta i giovani poi dice che le “tasse sono bellissime”. Forse una gaffe o forse una beffa crudele a carico dei contribuenti" (Daniele Capezzone, ex Radicale poi PDL)

"Continuasse a fare il mestiere che conosce. Non posso immaginare che il ministro pensi davvero che per un comune mortale sia bello pagare le tasse. E comunque, lasci le battute ad altri" (Mauro Fabris, ex UDEUR poi PDL)

"Non fare inni alla Gioia sulle tasse" (Luigi Angeletti, Segretario Generale UIL)

"Se è giusto far pagare le tasse, Padoa-Schioppa inizi a farle pagare ai suoi amici banchieri, alzando l’aliquota sulle rendite finanziarie al 20%." (Marco Rizzo, ex PDCI ora Comunisti-Sinistra Popolare)


 
Era l'8 ottobre 2007 ed Il Giornale pubblicava l'articolo "Ministro impazzito: le tasse sono belle", con una sfilza di commenti di esponenti politici e sindacali, come avete appena potuto leggere, ad un'intervista rilasciata da Tommaso Padoa Schioppa a Lucia Annunziata.
 
Il Ministro Impazzito in seguito ad un arresto cardiaco si è spento sabato all'età di 70 anni.
 
Dal 17 maggio 2006 all' 8 maggio 2008 si era occupato dell'Economia e delle Finanze del Governo Prodi: la pressione fiscale italiana nel 2006 è stata del 42,12%, nel 2007 del 43,29%, nel 2008 del 42,8%.
 
Dagli ultimi dati dell'Ocse, l'Italia è terza al mondo per il 2009 per pressione fiscale, in quanto è stata attestata al 43,5%.
 
Il Ministro Impazzito Padoa Schioppa, data la grave patologia psicotica associata all'evidente disturbo antisociale, e soprattutto alla nota incapacità, dal 3 agosto 2010, preso da un grave raptus di laboriosità, si stava occupando del risanamento dei conti pubblici greci.
 
L'Italia, paese fortunatamente di politici e politicanti sani di mente, di esperti economisti cresciuti all'ombra della celeberrima frase "Non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini" ;Qui Frattini, QuiTremonti, Qui Brunetta, Qui Berlusconi), dall'alto del suo 43,5% si unisce al cordoglio della famiglia per l'improvvisa scomparsa.
 
Ciao Crazy Tommy, ti ricorderemo così:



"Ricostruire non significa dunque cambiare il primo ministro né mutare la composizione della maggioranza. Significa, a mio giudizio, intervenire sulle quattro più gravi patologie dell’Italia di oggi: rapporto tra gli elettori e la politica (legge elettorale in primo luogo), rapporto tra questa e l’informazione (televisioni in primo luogo), funzionamento della giustizia (indipendenza e tempi dei giudizi), rapporto tra Nord e Sud (federalismo). Sono patologie divenute talmente gravi da mettere a rischio la democrazia, lo Stato di diritto e la stessa unità nazionale. Ne sono largamente responsabili anche le forze che hanno governato prima di Berlusconi, il quale deve parte della sua fortuna politica proprio alla promessa (ahimè mancata) di curarne alcune. I rimedi devono perciò agire molto in profondità e non sono né di destra né di sinistra." (Tommaso Padoa Schioppa, 21/11/2010 Corriere della Sera)

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