La leggenda del cacciatore di vampiri, quello con Abraham Lincoln
par soloparolesparse
giovedì 26 luglio 2012
La prima inevitabile considerazione (ne sarà felice Evit) è che l’Italia è l’unico paese in cui La leggenda del cacciatore di vampiri esce perdendo nel titolo qualunque riferimento ad Abraham Lincoln.
Evidentemente la distribuzione ha pensato che i nostri spettatori non sarebbero in grado di discernere realtà e fantasia e prenderebbero per vera la storia raccontata da Timur Bekmambetov, convincendosi che Lincoln abbia salvato l’America dalla dominazione vampiresca… non vedo altri motivi per una scelta così bislacca.
Si parte dal diario di Abraham Lincoln che racconta la sua storia fin da quando era bambino, il suo primo ricordo forte, la morte della madre.
Da quel momento il ragazzo dedica la sua vita a vendicare la madre e a cercare chi la uccise.
Nel percorso però incontra Henry, che gli rivela come il responsabile di tale orrore sia in realtà un vampiro e che la faccenda è molto più complessa di quello che sembra.
L’America è piena di vampiri mescolati agli uomini, una nazione nella nazione che cerca di prendere il sopravvento.
Così Lincoln cambia obiettivo: non più la vendetta ma la lotta contro i mostri per salvare gli uomini.
Diventa un perfetto combattente e armato della sua ascia attraversa il Paese.
Ma Lincoln ha anche un’altra arma: il suo eloquio, le leggi, la politica, la lotta contro la schiavitù.
E sommando il tutto viene fuori il padre della Patria.
Molta azione come previsto, ma anche un interessante sviluppo narrativo e La leggenda el cacciatore di vampiri diventa un film epico, decisamente migliore di quello che mi sarei aspettato.
Certo non mancano gli scontri, combattenti un po’ troppo agili e molta CGI anche quando se ne potrebbe fare a meno, ma tutto questo non inficia il ritmo narrativo e l’insieme della storia.
La cosa più interessante (che però arriva dal romanzo di Seth Grahame-Smith) è il mescolarsi della storia reale, quella che conosciamo, con quella segreta, rimasta dietro le quinte della nazione e della vita di Lincoln.
La corsa politica, la lotta alla schiavitù, vengono fuori dalle spalle, quasi in silenzio, per poi però accorgersi che sono solo uno sviluppo parallelo del filone principale, dell’obiettivo inevitabile: la lotta contro i vampiri.
Il cast poi fa il suo senza sfigurare, da Benjamin Walker a Dominic Cooper a Anthony Mackie.
Tutto sorprendentemente bene, quindi?
No… perché ci sarebbe una cosina che i purisiti della mitologia del vampiro faranno proprio fatica ad accettare, ed è una cosa su cui si basa l’intera vicenda. Questi vampiri girano tranquillamente di giorno (ok, non sono i primi) ma soprattutto possono essere uccisi da pallottole d’argento, tant’è vero che Lincoln gira per tutto il film con un’ascia d’argento.
Ora… pallottole d’argento?
Ma su… come se fossero volgari lupi mannari?!