La guerra dell’informazione

par Luigi Russo
mercoledì 2 settembre 2009

Quest’ultima settimana, non ho fatto altro che vedere su internet, come ormai lo Psicopapi sia completamente circondato da nemici. Nemmeno i suoi giornalisti servi riescono a salvarlo. Il popolo dell’informazione libera; il popolo di internet sta vincendo.

Repubblica lo si può considerare come una guida, un comandante supremo. L’unico giornale che ha avuto il coraggio di non cedere alla paura e alle intimidazioni, di uno Psicopapi che crede di poter comandare tutto e tutti. Il popolo di internet legge Repubblica, Beppe Grillo, Daniele Martinelli, Claudio Messora, Sabina Guzzanti, Marco Travaglio, Peter Gomez, Pino Corrias e tantissimi altri che non guardano in faccia nessuno, perchè loro per primi sono stati vittime della tv non libera comandata da Berlusconi.

Tutte persone che vedono in Idro Montanelli e Enzo Biagi, modelli da seguire. Sia l’uno che l’altro sono i più grandi giornalisti che l’Italia ha avuto, puntualmente sono stati attaccati e spacciati per comunisti o uomini che diffamano.

Il giocattolo sta per rompersi. Le 170 mila firme di Repubblica in nemmeno una settimana, testimoniano che non tutti gli italiani sono stupidi. Non si può parlare di pochi adepti, o che questi siano solo Grillini o derivati, scemenze dette dalla tv nell’inutile tentativo di sputtanare. Repubblica ha tra i firmatari uomini degni di nota: Umberto Eco, Roberto Saviano, Gino Strada, Adriano Celentano, Jovanotti, Asia Argento, Giovanni Floris, Andrea Camilleri, Pippo Baudo, Carlo Lucarelli, il regista Ferzan Ozpetek, Franco Battiato, e tantissimi altri. Giornalisti, scrittori, esperti, uomini del cinema e dello spettacolo; tutte le categorie. Segno inequivocabile che Berlusconi ha veramente rotto le palle a tutti.

Sempre più gente non accende più la tv. Sempre più gente si informa tramite internet, e i risultati sono evidenti.

Psicopapi sta crollando, vittima di se stesso e delle sue azioni; politiche e non.

Cosa succederà? Io purtroppo non sono molto ottimista. La reazione che ha scatenato, quella querela ai danni di Repubblica è forte si, ma non sufficiente. E’ giunto il momento che alcuni organi nazionali, passanti sempre per il tubo catodico, devono decidere da che parte stare.

Sky Tg24 e Rai 3 sono gli unici canali televisivi liberi, e hanno sempre dato filo da torcere allo Psicopapi. Ma 2 reti contro le 5 reti, che forse diventeranno 6 dato che La 7 ha paura di Papi, sono poche. Voi direte che centra tutto ciò? C’è internet, si è vero, ma non tutti lo usano. Mi spiego meglio.

Il popolo di internet è composto dalla stragrande maggioranza da giovani (escludendo i truzzi e i bimbominkia che lo usano solo per fare cazzate), massimo quarantenni; ma il resto? In questi giorni non ho fatto a meno di notare, come i vecchi, purtroppo, vedono in Psicopapi un Santone, una divinità, semplicemente perchè credono a tutto ciò che passa dalla tv. Quindi queste categorie assuefatte, lo votano a occhi chiusi, perchè guardano di Emilio Fede. Le eccezioni ci sono per carità, ma sono pochissime, e logicamente confermano la regola. C’è bisogno quindi, un’altra piattaforma televisiva, in grando di competere con quelle già esistenti, e che non accetti alcun tipo di intimidazione, per far si che il resto della popolazione Italiana, veda quello che per 20 anni Psicopapi ha nascosto. Il mio ragionamento ha una base logica; l’Italia è un paese di vecchi, ci sono più anziani che giovani, e lui riesce a controllare proprie le persone anziane, che difficilmente possano avere un buon approccio con le nuove tecnolgie.

Europa 7 lo poteva essere, ma Psicopapi ha fatto di tutto per sostituirla a Rete 4, nonostante le sentenze europee, e le multe che NOI paghiamo, mica lui.

Videocracy, altro tema scottante, un vero macigno sulla figura di Psicopapi e sul ruolo della tv spazzatura, peccato che saranno pochissimi a vederlo.

La verità verrà sempre a galla prima o poi, la strada è quella giusta, ma io sono sempre più convinto che ormai, tutto questo, è una guerra. L’informazione libera contro l’informazione controllata.

Siamo solo all’inizio.


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