La guerra del Vietnam ormai dimenticata?

par Paolo Borrello
lunedì 4 maggio 2015

Il 30 aprile scorso di 40 anni fa terminò la guerra del Vietnam. Questo conflitto ebbe inizio nel 1960 e vide contrapposti il fronte di liberazione nazionale filo-comunista, nato per combattere il governo filo-americano costituito nel Vietnam del Sud, e le forze governative del Vietnam del Sud, sostenute dall’esercito degli Stati Uniti, che impiegarono un notevole numero di militari, 550.000 nel 1969.

La guerra ebbe termine il 30 aprile 1975 con la caduta di Saigon, il crollo del governo del Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita sotto la dirigenza comunista di Hanoi, ed anche quindi con la pesante sconfitta degli Stati Uniti.

Quindi Davide, per una volta, sconfisse Golia.

Ho ritenuto opportuno ricordare questo anniversario e, brevemente, le caratteristiche di questa guerra, perché mi sembra che, soprattutto i giovani, non conoscano tale guerra, la quale ebbe tutta una serie di implicazioni, molto importanti, anche negli Stati Uniti. Influenzò, tra l’altro, la politica estera che successivamente gli Stati Uniti attuarono.

Del resto l’intervento dell’esercito statunitense in Vietnam determinò una forte opposizione negli stessi Stati Uniti e in altri Paesi, soprattutto dell’Europa occidentale, prevalentemente fra i giovani.

L’opposizione alla guerra iniziò fin dal 1964 nei campus delle università.

Si trattava di un periodo storico caratterizzato da un attivismo politico studentesco di sinistra senza precedenti, e dall’arrivo all’età dell’università della numerosa generazione dei cosiddetti ”baby boomers”.

La crescente opposizione alla guerra è certamente attribuibile, in parte, anche al più ampio accesso alle informazioni sul conflitto, soprattutto grazie all’estesa copertura televisiva.

Molti americani si opposero alla guerra per questioni morali, vedendola come un conflitto distruttivo contro l’indipendenza vietnamita, o come un intervento in una guerra civile straniera, altri invece si opposero per l’evidente mancanza di obiettivi chiari e per l’impossibilità di ottenere la vittoria.

Le vittime sono state moltissime.Secondo il governo del Vietnam morirono un milione di combattenti vietnamiti e 4 milioni di civili.

Per quanto riguarda gli americani, 58.226 vennero uccisi in azione o classificati come dispersi in combattimento. Altri 303.704 soldati vennero feriti.

Si ebbero significative violazioni dei diritti umani. Sia i nord che i sudvietnamiti detenevano molti prigionieri politici, molti dei quali vennero uccisi o torturati.

Furono utilizzati dall’esercito statunitense armi molto pericolose che provocarono vere e proprie stragi tra i civili, anche tramite l’utilizzo di sostanze chimiche.

Dal termine della guerra del Vietnam, molte altre guerre, nel Mondo, si sono, purtroppo, combattute, e molte, troppe, si svolgono anche attualmente.

Ma non per questo si può dimenticare quella guerra, nella speranza peraltro che il ricordo possa servire a fare in modo che i conflitti armati diminuiscano sempre di più. L’obiettivo rappresentato dall’assenza totale delle guerre, infatti, mi sembra del tutto irrealistico, al momento.

 

Foto: Wikipedia


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