La grande novità di Berlusconi e Alfano? La solita minestra

par dAW
sabato 26 maggio 2012

La grande novità politica tanto attesa è in realtà roba vecchia, già sentita e mai attuata: cambiare la Costituzione. 

Far diventare l’Italia una Repubblica semipresidenziale (leggi: alla francese), con il Capo dello Stato eletto dal popolo (e non dai cooptati) e in grado di guidare il governo come meglio preferisce, scegliendosi pure il premier. Inoltre, sempre per scopiazzare i nostri cugini transalpini, addio anche al Porcellum: nuova legge elettorale basata sul sistema francese, quello che i nostri giornali (un po’ frettolosamente) hanno ridotto al celeberrimo “doppio turno”. Se il piano di Berlusconi (e di Alfano) andasse in porto, saremmo tutti felici. L’Italia diventerebbe un po’ più moderna.

Il problema, però, è un altro: non può essere la legge elettorale la svolta promessa a un popolo (il proprio popolo) smarrito. Il PdL è moribondo, in molti ne hanno già constatato la morte certa. Alle ultime amministrative, il partito che fu il più grande solo quattro anni fa ha perso 175 mila voti. Un’ecatombe. E per riconquistarlo, che fanno i due capi? Parlano di sistemi politici e di doppio turno. Non ci siamo proprio. L’elettorato pidiellino, sempre più dormiente (ma che non va a sinistra, l’abbiamo visto cinque giorni fa), vuole sapere come, quando e se dovrà pagare l’Imu. Vuole sapere perché i propri vecchi negli ospizi dovranno pagare la SuperImu. Vuole sapere perché la benzina non cala mai, perché il bollo auto non è stato abolito come promesso. Vuole sapere perché la carne nei supermercati aumenta sempre più di prezzo.

E’ un popolo arrabbiato, che non ne può più. Un popolo che piuttosto che andare a votare (tanto è alto il disprezzo verso la classe politica) si taglierebbe le gambe. Alfano e Berlusconi spieghino, ad esempio, se la loro proposta politica prevede il ticket sui ricoveri, se le visite in ospedale (tutte le visite) saranno a pagamento. Scendano in strada, lascino stare per un attimo iPad e tabelle con sondaggi bulgari sul gradimento ormai andato. Si rigenerino, si mettano in sintonia con gli elettori, con la gente che va al mercato e si prende cinque minuti di pausa per un caffé al bar.

Stiano lontani da paludate stanze in cui si calcolano collegi elettorali, in cui si parla di liste civiche e di nauseanti tatticismi parlamentari.

Alla gente non importa nulla di tutto ciò. La gente, quella normale, pensa come arrivare a fine mese.

 

Scritto da Ilsentatore


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