La gente si dispera e Berlusconi dice: "Prendetela come un week end di campeggio"

par Francesco Piccinini
mercoledì 8 aprile 2009

Sull’altopiano delle Rocche la situazione è più tranquilla anche se Rocca di Cambio è caduta dopo la scossa delle 19.42 di ieri sera – magnitudo 5.3 -. A Ovindoli, confinante con Rocca di Mezzo, è stato allestito un campo d’accoglienza per gli sfollati.

La statale che collega la Piana del Fucino – Celano, Avezzano - con L’Aquila è chiusa. Se dovessero richiudere l’autostrada non ci sarebbero altre vie d’accesso.
 
Nel frattempo Berlusconi ha dichiarato stamane alla televione tedesca N-TV che: “Hanno tutte le attenzioni del caso, cure mediche, pasti caldi. Lo dovrebbero prendere come un week end di campeggio”. (Non sono le dichiarazioni di ieri sull’andare a mare, è un’altra; ndr).
 
Mentre il bilancio sale a 260 morti, 28.000 senza tetto il Primo Ministro italiano non risparmia battute. La notizia battuta dalla Reuteurs è apparsa già sui quotidiani tedeschi, inglesi e spagnoli segue la pessima battuta di ieri in cui invitava gli sfollati ad: “andare al mare”.
 
Un week end di campeggio è questo lo scenario (set?) che è nella mente del Presidente del Consiglio?
 
Così mentre il TG1 annuncia che la situazione è sotto controllo tocca apprendere dal Telegraph che la popolazione si lamenta per la mancanza di tende: “Vergogna, la Rai dice che è tutto sotto controllo ma noi non possiamo neanche accedere alle tende”.
 
Ogni volta che il Presidente del Consiglio scende in Abruzzo blocca 400 uomini tra scorta e parata. Il suo presenzialismo è ingombrante, ogni sua discesa comporta una dispersione di forze e forse sarebbe meglio che restasse a gestire l’emergenza dall’unità di crisi romana.
 
Molti punti dove si scavava non sono più in sicurezza dopo la scossa di ieri sera delle 19.42. Alcuni tecnici, in via ufficiosa, hanno detto che la scossa di ieri non sarebbero state di assestamento, prendiamo questa notizia con le dovute precauzioni per evitare allarmismi.
 
Sciacallaggio: “arrivano sciacalli da tutt’Italia”. La notizia battuta dall’ANSA non trova riscontro nelle parole delle forze dell’ordine che pattugliano la zona e hanno trovato solo alcuni delinquenti locali e affermano che il rischio è legato sopratutto ai centri piccoli. Sia a Fossa che ad Onna gli abitanti hanno iniziato ad insultare ed attaccare i giornalisti che cercano “l’immagine bella”, il “grido di dolore”. Le telecamere, ad Onna, sono tenute da un cordone di Forze dell’Ordine che le separa dal prato dove sono disposte le bare. La popolazione è stanca di questa continua ricerca dello scoop.
 
Da Roma sono arrivati i Vigili Urbani per gestire il traffico di mezzi di soccorso, mischiato alle persone che cercano di lasciare in tutti i modi l’Aquila.

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