La fragilità della rete. Basta un niente per essere cancellati da internet

par Marco Barone
lunedì 3 ottobre 2016

E' innegabile che oggi giorno vi sia una importante dipendenza da internet. E' così che ha deciso la società. Ciò ha degli aspetti sicuramente positivi, ma come tutte le dipendenze anche quelli negativi non tardano ad arrivare.

Il problema è quando internet diviene mezzo e metodo esclusivo o dominante. Pensiamo al lavoro. Nel nome della dematerializzazione oggi tutto si svolge dentro la rete invisibile. Circuiti, programmi, software, hardware. Si abbandona lentamente il vecchio e caro archivio, si abbandona la carta, e si perde, spesso, anche la memoria. Oggi possiamo dire di sapere tutto a colpi di click per poi, a dire il vero, non sapere nulla. Perché la risposta è su Google, il nuovo dio del terzo millennio. Ma può accadere che un bel giorno qualcuno o qualcosa decide che tu devi sparire da internet. In un colpo solo sparisce tutto. Oblio gratuito e non richiesto. Parto dalla mia breve esperienza di questi giorni. Chi mi segue e legge, saprà che gestivo un blog dal nome xcolpevolex. Circa 6mila post prodotti, una media di 40/50 mila visite al mese. Una piccola goccia nel panorama della rete, comunque seguita.

Accade che, per motivi tecnici o per qualche strana manipolazione esterna, diciamo così, il blog all'improvviso non è più operativo. Spariti 6mila post. Sparito il blog, sparito tutto. Beh, non proprio tutto. Perché molte delle cose che lì ho prodotto sono state pubblicate anche qui. Ma il grosso è andato in fumo. Se il blog ritornerà in vita o meno, non so dirlo. Temo di no. Ma non è questo il punto. Il punto è che internet è fragile e basta un niente per essere cancellati dalla rete. Per qualsiasi motivo. Siano tecnici, siano politici, siano etici, siano di guerra fra bande invisibili, siano perché scrivi cose scomode o perchè non stai dalla parte giusta del sistema. Qualsiasi sia il motivo, in un nano secondo, anni di fatica, di passione e di ricerca, svaniscono. Viviamo in un mondo dove non si scrive più a mano. La vecchia e cara biro è oramai destinata a finire in qualche spazio museale. E forse un giorno non si sarà più in grado di scrivere come una volta ma solo, come mi piace dire, "tastierizzare". I vecchi giornali, la vecchia carta stampata, avranno sempre un peso, una gradita importanza, continueranno ad essere complementari al mondo di oggi.

Ma quello che si deve evitare è l'esclusività. Internet non deve diventare l'esclusività, ma un mezzo, un mezzo possibile, ma non l'unico mezzo possibile per comunicare, lavorare, vivere. Altrimenti altro che Apocalisse di Giovanni, ma un cataclisma sociale enorme sarà quello che rischieremo inconsapevolmente di dover un giorno affrontare nella rete dove è facile finire imprigionati ma nello stesso tempo ove è facile, visti i tanti buchi presenti, essere espulsi senza preavviso alcuno.

Marco Barone @ilKontrastivo

 


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