La follia delle banche italiane sgretola l’economia reale

par Francesco Rossolini
venerdì 21 giugno 2013

L’Italia ha uno dei peggiori sistemi bancari al mondo. Costi alti per qualsiasi tipo di servizio, se confrontati con i costi medi della UE sono a dir poco imbarazzanti - diffidenza aprioristica verso chiunque chieda un mutuo o un prestito a qualsiasi titolo e malcelato senso di superiorità di ragionieri saccenti messi a fare i responsabili di filiale - delineano un quadro desolante ed inquietante. 

Le Banche Italiane hanno ottenuto circa 200 miliardi di euro dalla B.C.E ad un tasso vicino all’1% ed invece di utilizzare questa enorme liquidità per iniettarla nell’economia reale, tramite prestiti e mutui (attività che dovrebbe svolgere una banca) li hanno impiegati per comprare lucrosi titoli di Stato. La cosa oltre ad essere vergognosa dovrebbe essere sanzionate pesantemente dalla, purtroppo connivente, Banca D’Italia

Possibile che i proventi delle tasse dei cittadini della UE debbano essere utilizzati per consentire alle banche di continuare a fare i propri lucrosi scopi? La risposta è sì, purtroppo, questo è ciò che accade in Italia.

Non ci sono attenuanti, il sistema bancario italiano ha una responsabilità enorme nel progressivo acuirsi dell’attuale crisi economica. Alle aziende medio piccole, il nerbo vitale della Nazione, non solo non vengono concessi prestiti ma si chiede di rientrare, anche in 24 ore, dai fidi assegnati. Questa è una pratica sciagurata e criminale che affossa l’economia reale e porta sempre più piccoli imprenditori alla disperazione. Mese per mese il credito si contrae sempre più mettendo in ginocchio imprenditori e cittadini. 

D’altro canto, le banche italiane concedono prestiti milionari, senza chiedere adeguate garanzie, alle grandi aziende di proprietà dei membri del consiglio d’amministrazione delle stesse banche. Ciò completa il quadro desolante del folle sistema bancario italiano.

Da troppo tempo l’Italia è tenuta sotto scacco da un manipolo di banchieri avidi e privi di ogni scrupolo; è giunto il momento che lo Stato svolga il suo ruolo ed intervenga con pesanti sanzioni e accertamenti nei confronti di costoro. 

Se non vogliamo che dell’Italia non rimanga solo un lontano ricordo è necessario riformare in tempi brevi tutto il sistema bancario, riportandolo alle proprie funzioni istitutive ovvero prestare denaro a chi ne ha bisogno, in modo semplice e trasparente. Senza credito non si fa azienda, senza aziende non c’è lavoro, senza lavoro c’è disperazione ed a volta con la disperazione c’è la morte. 

I suicidi di tanti imprenditori traditi dalle banche, banche a cui tanto hanno fatto guadagnare in passato, hanno dei responsabili e questi debbono essere puniti. 


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