La festa estiva 2014 della Madonna di Castro Marina
par roccob
venerdì 22 agosto 2014
Nel rispetto di una tradizione fortemente consolidata, anche quest’anno, il 12 d’agosto, hanno avuto luogo le celebrazioni religiose e civili in onore della nostra amata e venerata Madonna del Rosario di Pompei. Festeggiamenti, incentrati, com’è noto, nel trasferimento in processione del simulacro della Vergine dal Santuario al porto e, dopo la celebrazione dell'Eucarestia sul relativo piazzale, nell’uscita in mare, breve pellegrinaggio simbolico, insieme con un nutrito corteo di natanti, lungo il tratto di costa delimitante i confini territoriali di Castro. Qui, invero, il rito d’insieme va ben al di là degli aspetti esteriori e meramente materiali tipici d’una festa del genere, essendo, soprattutto, sentito nell’animo degli abitanti e rappresentando, a ogni ripetersi, una vera e propria pietra miliare di fede e devozione. Ciò, a testimonianza del forte e intenso legame fra la Madre di Dio Vergine del Rosario benedetto e la gente del posto, con abbraccio, anche, del lavoro e delle attività ruotanti sul mare e intorno al mare.
Rammenta, ancora, l'autore delle presenti righe, la sua primissima uscita al seguito della processione, datata 29 agosto 1947, giorno in cui veniva alla luce sua sorella Teresa, la quale, non a caso, porta il secondo nome di Pompea. E, negli anni successivi, le sistematiche analoghe “navigazioni” su battelli di pescatori castrioti, per accompagnare la Madonna nel tratto dalla Grotta Zinzulusa sino all’insenatura Acquaviva. Con riferimento più o meno a tali lontane stagioni, è casualmente venuta fuori una fotografia di lavoratori del mare, accanto a un gozzo a remi con reti da pesca a bordo e, seduta accanto sullo scalo, un’anziana donna con abito nero e fazzolettone di eguale colore in testa, intenta a rammendare, appunto, le reti; vi sono raffigurati volti tuttora noti e ricordati in paese, ovviamente dalle persone di una certa età, ossia a dire Peppino Ciriolo e i fratelli Gino e Gabriele Capraro soprannominati schirosi. Anche in occasione della festa testé svoltasi, una volta che il corteo di barche ha fatto rientro nella rada e prima del ritorno della Madonna nel suo Santuario, c'è stato lo sparo di bellissimi, entusiasmanti e affascinanti fuochi pirotecnici, per il godimento di svariate migliaia di persone, con gli occhi verso l’alto sulla volta blu, oppure sulla distesa d’acqua ad ammirare gli ammalianti giochi di luccichii che vi si susseguivano. In parallelo, uno spettacolo silenzioso d'impronta maggiormente tradizionale e però parimenti accattivante è stato, a mio avviso, il lancio di una lunga sequenza di palloni aerostatici, che apparivano nel momento dell’iniziale, e gradualmente vie più celere, ascesa dalla punta di Pizzo Mucurune o da qualche terreno o abitazione nei paraggi. Ecco, fuochi d’artificio coloratissimi, moderni con effetti anche sull'acqua e palloni fatti di materiale cartaceo, con, alla base, una fiammella o lucina, un indovinato e indicativo binomio fra passato e presente, o viceversa che dir si voglia, a testimonianza che, nonostante le grandi differenze e le novità che s’inanellano di pari passo con lo scorrere del tempo, le stagioni della vita dei singoli e quelle sociali in genere possono egualmente conservare punti di riferimento e di continuità in comune. Al termine di queste osservazioni e riflessioni, mi piace sottolineare il transito della statua della nostra Madonna del Rosario accanto alla scala o rampa Italia, appena riaperta al pubblico, che, come si sa, conduce direttamente dalla “piazzetta” al Santuario, nonché lungo l’intero fronte del medesimo cuore della Marina, ricostruito dopo il crollo del 31 gennaio 2009.
Proprio alla fine, non ho motivo di dubitare, anzi da credente ne sono convinto, che la Vergine, orientando il suo sguardo in direzione sud, abbia quest’anno voluto offrire protezione sotto il suo mantello in particolare alle tante e immense popolazioni del Medio Oriente che versano in situazioni di gravissime sofferenze.