La farsa dei tornelli al Viminale e i super-straordinari

par LIBERALVOX SocialNetwork
venerdì 16 gennaio 2009

Lunedì mattina, era il 15 dicembre 2008, i lavoratori del Viminale al loro ingresso al "Palazzo" hanno trovato una bella sorpresa: i tornelli! Per non creare "facili allarmismi" in un ambiente assuefatto a ritmi a dir poco giurassici, l’Amministrazione del Ministero degli Interni, aveva pensato bene di far installare le famigerate macchinette di sabato, quando il Palazzo è semi-deserto! Adesso, però, come segnalatoci da più parti, c’è un piccolo problema: i tornelli - ancora incelofanati - sono stati sì montati, ma non attivati. Pertanto l’Amministrazione dell’Interno ha disposto il blocco delle prestazioni da lavoro straordinario fino a quando la registrazione elettronica delle presenze non entrerà effettivamente in funzione! La segnalazione era pervenuta nella mattinata alla nostra segreteria: "Mentre vi sto scrivendo... stanno montando i tornelli all’ingresso del Viminale! E’ finita la pacchia!!!" Ma qualcuno già mormora che sarebbero pronti dei badge ad hoc per esentare una gran parte di "favoriti" dal controllo elettronico delle presenze: viva l’Italia!

E’ pervenuta alla nostra redazione la lettera di una lavoratrice, emblematica nel chiarire le dinamiche della P.A.. Di seguito la pubblichiamo.



"Sona una dipendente del Ministero dell’Interno e presto sevizio al Viminale. In questi giorni non si fa altro che parlare dei famigerati “tornelli”, un sistema di controllo elettronico delle presenze del personale (per quei pochi che ancora non sapessero di cosa sto parlando). La cosa più raccapricciante è che questa soluzione - dettata peraltro dall’art. 3 delle Legge Finanziaria 24.12.2007, n° 244 - è fortemente osteggiata da una vergognosa melina amministrazione-sindacato! Il motivo apparente di una tale ostruzionismo, che dovrebbe portare ad un sistema più oggettivo del controllo del personale, è il seguente: vanno bene i tornelli, purchè valgano per tutti: impiegati, dirigenti, poliziotti e... politici! Per carità, nulla questio sul principio di uguaglianza nel rispetto della norma (tanto... fatta la legge, trovato l’inganno), ma a me sembra del tutto pretestuosa questa motivazione. Secondo me i motivi veri, sono ben altri! Motivi ”clientelari” come al solito! Infatti con un controllo elettronico delle entrate e delle uscite del personale, tanti altarini verrebbero scoperti. Per esempio, come spiegherebbero “lorsignori” - tabulati alla mano - situazioni in cui alcuni, molti, dipendenti collocati ad hoc in “certi-uffici” percepiscono straordinari oltre il normale orario di servizio per un ammontare di 70/120 ore al mese per di più con l’aggiunta delle 6 ore settimanali da recuperare per beneficiare della settimana corta? Una giornata è fatta di 24 ore, a meno che non si "concerti" la soluzione di tarare i “tornelli” su giornate della durata di 48 ore! E poi, come si potrebbero nascondere “talune-assenze” alla Ragioneria Generale dello Stato? Come si giustificherebbe il fatto che il pomeriggio gli uffici sono deserti, ma poi tutti riscuotono i compensi derivanti dal lavoro straordinario? Personalmente sono favorevole ad un sistema più rigido di controllo che ponga fine a certi privilegi. Sono pronta ad accettare il binomio: PIU’ SEVERITA’, PIU’ RIGORE E STIPENDI MIGLIORI PER TUTTI! Insomma un sindacato “serio”, una pubblica amministrazione "degna", dovrebbero lottare per smascherare certi “giochetti” e battersi per far lavorare tutti, meglio, di più ed allo stesso modo. Soltanto con il lavoro, solo con la qualità del servizio offerto ai cittadini, si possono rivendicare situazioni economicamente vantaggiose per “tutti” i lavoratori: SOLO IL LAVORO PAGA! Ma questo, come è naturale che sia in democrazia, resta soltanto un mio personale... pensiero."
Saluti a tutti. Maria S.
 

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