La disfatta di Santoro

par Camillo Pignata
venerdì 11 gennaio 2013

Ieri abbaimo assistito alla disfatta di Santoro, che ha favorito la campagna elttorale di Berlsuconi. Santoro ha perso la partita, perché ha ignorato i principi sui quali essa era incentrata: "Parlatene male purche se ne parli". In tv non si ragiona, si recita.

Se voleva evitare la sconfitta, doveva martellare l'avversario su di un solo tema, invece ha messo troppa carne al fuoco. E allora Berlusconi ha vinto prima e durante l'incontro. 

Pima della trasmissione, Berlusconi aveva gia vinto. Già da tempo i media parlavano dell’incontro, e ancora ne parleranno. Hanno presentato l’evento come come un match. I bookmaker hanno fatto scommesse, c’era un forte clima di attesa. Ieri è si è parlato delle previsione del match, oggi dei risultati del confronto .Tutti a chiedersi se Berlusconi resisterà fino alla fine? Ha fatto bene, ha fatto male. Chi sarà il vincitore del match?

Si è creato interesse, della trasmissione si parla nei bar e nelle case. Era quello che il Cavaliere voleva, perché il suo obiettivo è far parlare di sé, comunque e sempre. Obiettivo centrato in pieno.

Berlusconi ha vinto durante l’incontro. Nella partita di ieri, Santoro giocava la carta dell’ironia e della evidenziazione delle contraddizioni del cavaliere; Berlusconi la carta della rissa e del comizio. Santoro ragionava, Berlusconi recitava. Ma in tv non si ragiona, si recita, e in questo Berlusconi è imbattibile.

Le brutte figure, le contraddizioni non contano in televisione. Davanti alla tv non si fanno ragionamenti e valutazioni.Tra un ragionamento ed un’offesa, il 70% ricorda l’offesa, il 30%il ragionamento. 

E poi c’è l’inventiva, il colpo geniale che ribalta l’andamento di una trasmissione: Berlusconi da accusato diventa accusatore. E’ bastato a Berlusconi offendere Travaglio e il castello santoriano di accuse e di ironie è crollato miseramente nella percezione del pubblico. Santoro si arrabbiato e ha perso la partita.

 

 

 


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