La destabilizzazione Greca potrebbe espandersi in Europa?

par Francesco Rossolini
martedì 9 dicembre 2008

 

I tragici avvenimenti che stanno investendo la Grecia al seguito dell’uccisione di un giovane manifestante, su cui è ancora difficile dare informazioni attendibili per la profonda divergenza di posizioni rilasciate dalle varie fonti, paventano la possibilità dell’accensione di focolai di protesta e di destabilizzazione dell’ordine costituito in tutta Europa.

Ora i simboli attaccati dai manifestanti Greci sono principalmente gli istituiti di credito e ciò potrebbe portate a un spinta emulativa nel resto d’Europa e del Mondo a causa dell’insofferenza generalizzata, ed anche giustificata invero, nei confronti delle banche. Le autorità greche e internazionali hanno l’obbligo d’intervenire in maniera immediata in modo da risolvere democraticamente questo pericoloso precedente prima che si espanda a macchia d’olio. Ove vi siano, come sembra, responsabilità certe nei confronti di alcuni funzionari dello Stato è necessario giudicarli con fermezza in base agli errori commessi, stessa cosa ove vi siano responsabilità certe tra i manifestanti.

L’insofferenza dei giovani studenti greci è cosa nota ma sino ad ora non si era giunti a uno stato tale di tensione; è certo che reagire con la forza dinanzi a manifestazioni studentesche sia la cosa più insensata. Facciano ammenda e si dimettano quegli sciagurati che proposero una cosa del genere anche nei confronti dei manifestanti Italiani contrari alla riforma Gelmini, in tali circostanze solo l’apertura al dialogo e il confronto possono dare risultati duraturi e condivisi.

Durante i periodi d’incertezza economica, come l’attuale, le potenziali spinte destabilizzanti all’interno di una Nazione aumentano a dismisura in maniera direttamente proporzionale all’acuirsi della crisi. Non è un caso che i primi moti partano dalla Grecia che si trova in uno stato di sofferenza economica superiore a quello di molte altre Nazioni europee.

Errore clamoroso sarebbe il sottovalutare la portata dei moti greci relegandoli a “fatti locali”; ciò che avviene in Europa in questo delicatissimo frangente coinvolge tutto il continente Europeo. 


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