La crisi italiana e lo spettro dell’inflazione

par wowblog
martedì 5 maggio 2009

Tanti dibattiti e polemiche non tengono conto di alcune caratteristiche fondamentali del nostro Paese

La crisi.
Dibattiti infiniti, sempre ex post. Polemiche politiche. Politiche che sollevano polemiche. Polemiche su politiche non attuate.
E’ solo americana. E’ globale. Riguarda solo le banche. Riguarda solo la grande industria. Riguarda l’economia reale. L’Italia. E’ messa peggio. E’ messa meglio. Si riprenderà prima e meglio.

Atteniamoci a fatti oggettivi.

Il mondo del lavoro italiano è uno dei più garantiti in assoluto. Chi ha un contratto a tempo indeterminato nel privato, a meno di una crisi aziendale, è difficilmente licenziabile. Una grossa fetta dei lavoratori a tempo indeterminato è poi formata da dipendenti pubblici, che non rischiano il licenziamento nemmeno quando la fanno grossa.

Chi sta soffrendo la crisi in maniera molto forte è la fascia dei lavoratori a termine, precari, disoccupati o vittime di chiusure di stabilimenti. Una parte importante ma purtroppo non tanto numerosa (e rumorosa) da farsi sentire. Perciò diventano solo polvere da mettere sotto il tappeto, in attesa che passi "a nuttata".

Ma c’è un passaggio che sfugge alle analisi odierne.



Quando questo periodo di crisi mondiale passerà, oltre a un nuovo ordine economico e all’eliminazione (auspicabile) di qualche eccesso della finanza (non solo nelle retribuzioni dei manager), si verificheranno quasi sicuramente alcune situazioni:

aumento dei tassi di interesse;
aumento dei prezzi delle materie prime (petrolio in primis) e dell’inflazione in generale (in percentuali superiori al 5/6).

Non occorre essere economisti per capire che sono le stesse condizioni che stanno facendo sì che l’esercito dei garantiti non senta più di tanto il fiato sul proprio collo. Mutui a tassi accettabili (anche se gli spread aumentano) e prezzi in discesa non sono poi così negativi per chi uno stipendio sicuro ce l’ha.

Con le rate dei mutui (o dei prestiti al consumo) in crescita, e l’impennata dei prezzi delle materie prime e conseguentemente dei beni di consumo, la crisi, pur avendo davvero alle spalle il suo picco massimo, dispiegherà in Italia tutta la sua potenza. E saranno dolori perché ad essere coinvolta sarà la maggioranza assoluta degli italiani, non solo i più deboli.

Arriverà allora il vero esame per il governo e per le forze politiche italiane.
Fino ad allora continueremo con le polemiche e le schermaglie politiche, perché non si pensi che qualcuno stia preparandosi per quello che succederà tra qualche anno..


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