La crisi, cosa abbiamo veramente perso
par R.Nocchi
venerdì 27 marzo 2009
Nel nostro mondo il cambiamento spesso brucia valori importanti lasciandoci a volte storditi.
Questo mondo sembra girare sempre più in fretta come una trottola impazzita. Sempre più rapidamente si susseguono cambiamenti intorno al nostro modo di vivere e quella entità che noi chiamiamo società sembra lanciare tutto ciò che un tempo le apparteneva e la costituiva verso l’esterno. È così che anche quelli che consideravamo solidi mattoni che costituivano le fondamenta della nostra abitazione ora stanno viaggiando come meteore verso altre galassie.
Così la famiglia è stata la prima vittima di questo turbinare, lanciata così lontana come un corpo estraneo troppo a lungo trattenuto. Seguita da altri aspetti che hanno ceduto o non hanno saputo rimanere ancorati ad un corpo che roteava sempre più velocemente. Oggi una finanza che come un castello di carte prima o poi doveva cadere, che non ha saputo imparare dagli errori precedenti e che ora moltiplica i suoi risultati negativi, sta anch’essa disperdendosi nello spazio.
Un mercato forse troppo libero, con un’etica dipinta ad acquarello sulla carta moneta che alla prima pioggia si è sciolta lasciando intravedere cosa c’era veramente sotto il colore. Una caccia esasperata ad un profitto troppo spesso slegato da utilità e sviluppo, ma solo speculazione, una massimizzazione del guadagno che avrebbe dovuto farci pensare, o almeno farci chiedere a spese di chi avveniva.
Mentre ci chiediamo per colpa di chi siamo tutti più poveri oggi, forse non ci siamo ancora resi conto di che cosa abbiamo perso!