B.R.: la coppia che... non scoppia

par Piero Tucceri
mercoledì 4 febbraio 2015

L’Italia è ormai mortificata dalla letale morsa di una "dittatura": quella subdolamente instaurata da una ferale coppia politicante accomunata dalla convergenza nella tutela dei rispettivi interessi.

Uno di questi due politicanti, è Berlusconi. Il suo obiettivo dichiarato, è quello di procedere all’annichilimento del PD. E questa sarebbe una inaspettata fortuna. Solo che, in parallelo, costui stia distruggendo anche il suo partito, vale a dire FI. Lo sta facendo per convincere Renzi a coprire le sue vicende giudiziarie ancora in corso. Ecco perché a lui non interessa vincere le elezioni: a lui serve soltanto presentare il conto a Renzi per non naufragare personalmente. In quest’ottica, egli non si è opposto alla sostituzione del premio di maggioranza a favore della coalizione vincente con quello a favore della lista più votata. Perché ha fatto questo? Perché il premio di maggioranza alla lista costringerebbe la Lega ad allearsi con FI, così che lui possa comandare la loro coalizione pur avendo un minore numero di consensi. Questo spregiudicato gioco potrebbe però rivoltarglisi contro qualora nel suo listone non entrassero la Lega e il M5S. Allora, nella coalizione di destra, FI risulterebbe terza e sarebbe esclusa dall’equivoco gioco praticato dal duo Renzusconi.

Attraverso questo subdolo espediente, Berlusconi non prepara soltanto la vittoria di Renzi, ma propone il suicidio del suo partito. Anche perché Renzi ricatta i suoi dissidenti, ripetendo: o state con me, oppure uscite dal PD, segnando così la vostra fine perché non sarete ricandidati.

Per questo, la virtuale opposizione al governo Renzi fa si che, anziché votare contro i provvedimenti governativi, Berlusconi, al limite, si astenga. Tanto, alla coppia renzusconiana non interessa che l’”italicum” sia flagrantemente incostituzionale, perché quando nel futuro esso sarà dichiarato tale, non succederà nulla. Proprio come è capitato finora. Dal momento che, a garantire l’immutabilità della situazione, provvederà il Napolitano di turno.

Intanto, il laleologo e il pregiudicato spregiudicato, seppur con qualche fittizio screzio volto a frastornare i rispettivi elettori, si sono nominato il nuovo Presidente della Repubblica.

E gli italiani? Quelli, come sempre, stanno a guardare. 


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