La confusione della Lega (e perché la sinistra li corteggia)
par Luca
sabato 18 giugno 2011
I verdi di Bossi si professano partito di destra ma forse non conoscono, o confondono, l'ideologia e i valori di questa area politica. Alternano giorni di delirio anti patriottico, contro qualsiasi simbolo teso a rappresentare l'unità nazionale a giorni di attacchi a presunti comunisti nascosti come Casini, Bersani o addirittura Fini.
La storia della Lega è un esempio di cambio di idee, stategie e alleanze.
Partito nato sulle ceneri della prima Repubblica, presenta al suo interno molti elementi oscuri e controversi che meriterebbero analisi più approfondite. Uno su tutti è la sua posizione all'interno dell'arena politica italiana: ovvero la destra. Chissà se i suoi simpatizzzanti hanno mai frequentato un corso di storia del pensiero politico oppure se conoscono fino in fondo la nascita del loro movimento.
Domenica si terrà l'atteso e famoso raduno di Pontida, al quale parteciperanno i simpatizzanti e i leader del Carroccio. I temi centrali della "discussione" saranno le recenti elezioni amministrative, il referendum e il perchè delle sconfitte, oltre che la linea da seguire nei confronti del Popolo Della Libertà per tenere in vita l'esecutivo attuale.
Una costante dell'evento sarà sicuramente la critica alla sinistra e al cosiddetto Terzo Polo. Una domanda,però, sorge spontanea: ovvero perché la Lega perseveri nel considerarsi un partito di destra. I verdi di Bossi hanno molta confusione al riguardo. I valori della destra, come sosteneva Almirante, sono una cosa seria; essere xenofobi, razzisti, secessionisti non vuole assolutamente dire appartenere a questa determinata area politica.
Molti simpatizzanti leghisti scandiranno sicuramente cori e slogan contro pseudo minacce comuniste in agguato. Essi però ignorano che il loro leader Bossi negli anni '70 militò nel gruppo comunista del Manifesto e nel partito di estrema sinistra Pdup. Oppure non sanno che la Lega, come testimoniano diversi sondaggi, prende molti voti da ex elettori di sinistra della prima Repubblica e si dichiara sostenitrice dei veri valori della sinistra (a tal proposito vedere l'intervista a Matteo Salvini su Telenova nel maggio di quest'anno).
La fortuna dei leghisti è che nessuno li prende mai veramente sul serio. Escono, quotidianamente, con sparate per far contenti i loro sostenitori, suscitare lo sdegno delle opposizioni e delle autorità, senza arrivare a niente di concreto. L'opposizione applica una lente di ingrandimento troppo ampia nei confronti di Berlusconi e troppo ristretta nei confronti del Carroccio. Non vanno mai a vedere i bluff leghisti o le loro promesse non rispettate (vedi la questione immigrazione clandestina, che continua nonostante il loro insediamento al Governo).
La confusione dei verdi padani non riguarda solo gli ideali, ma anche l'agire politico. Nell'emergenza immigratoria dovuta alla "Primavera Araba" la strategia che hanno tenuto è stato piuttosto confusa. Dopo aver messo in discussione Schengen e addirittura minacciato di uscire dall'Unione Europea (ciò smentito immediatamente da Frattini) continuano a sostenere il governo attuale nonostante quest'ultimo si impegni nella guerra in Libia, posizione assolutamente contraria al partito "verde".
Chissà per quanto continuerà questa confusione; finché si tratta di una confusione sui valori e sugli ideali può essere tollerabile, vista la carenza su questo tema nel nostro paese. Il problema è che la confusione non può persistere a livello politico; i bluff cominciano a scocciare i cittadini. Avrebbero bisogno di un governo che, anziché esibirsi in grosse sparate e proclamarsi risolutore di problemi, li risolvesse veramente.