La candidatura di Renzi e l’ostracismo del Pd

par Luca Tedesco
lunedì 29 luglio 2013

I principi democratici servono se sono clava per i nemici. L’ostracismo della nomenclatura Pd contro Renzi rivela ancora una volta come la difesa della democrazia sia solo finzione. 

Da vent'anni la sinistra accusa giustamente Berlusconi di confezionare leggi per tutelare esclusivamente i propri interessi.

Ciò che sta avvenendo all'interno del Pd sulla questione delle regole da adottare per l'elezione del segretario e del candidato alla premiership del Paese dimostra come i censori della politica berlusconiana non fossero affatto animati dall'indignazione per la democrazia violata e conculcata.

Gli oligarchi, sempre gli stessi, del Pci-Pds-Ds-Pd che ieri si stracciavano le vesti per le famigerate leggi ad personam berlusconiane sono oggi in prima fila nel definire un'architettura di regole barocca che ha, cosa evidente a tutti, come unico obiettivo quello di fare fuori una sola persona, il sindaco di Firenze (le cui qualità politiche possono essere variamente giudicate, ma questa è un'altra questione).

Il fatto che lo stesso gruppo di potere passi disinvoltamente dalla condanna della legislazione ad personam all'invocazione della regolamentazione contra personam mostra ancora una volta alla luce meridiana come quasi sempre l'appello alla salvaguardia dei principi democratici sia nella lotta tra élite politiche finzione, velo, cortina fumogena per occultare il ben più prosaico, meno edificante ed unico fine perseguito da quelle élite; il conseguimento del potere o la sua perpetuazione.

 

Foto: European University Institute/Flickr


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