La “buona scuola”? È pubblica e laica

par UAAR - A ragion veduta
mercoledì 12 novembre 2014

A pochi giorni dalla fine della consultazione avviata dal governo Renzi con la piattaforma online “La buona scuola”, l’Uaar invita la cittadinanza a rispondere al questionario predisposto formulando proposte a difesa della scuola pubblica.

 

Il questionario sembra organizzato in modo che chi lo compila non possa realmente esprimere la propria opinione ma sia spinto ad approvare l’attuale contenuto del piano, denuncia l’Uaar. Le uniche alternative sono le poche caselle in cui è possibile scrivere più o meno liberamente, ma comunque sempre sul tema della domanda a cui fanno riferimento. Domanda che non parla mai di laicità, non nomina mai le scuole paritarie private neanche laddove si parla di risorse, non cita l’Insegnamento della religione cattolica (Irc) neanche di striscio e non fa neppure un riferimento alle alternative ad esso.

E dire che, come evidenziato dal sondaggio che l’Uaar ha commissionato qualche mese fa alla Doxa, perfino i cattolici non gradiscono l’attuale impostazione dell’Irc, con docenti nominati dai vescovi e pagati da tutti.

L’appello dell’Uaar cade peraltro a pochi giorni dalla notizia che la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’erogazione di parte dei 220 milioni di euro ancora mancanti dello stanziamento complessivo alle paritarie per questo anno finanziario.

«Forse — è il commento del segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano — è il caso di ricordare al governo Renzi che la buona scuola non può essere che pubblica, laica e basata sul buon uso della ragione e dei fondi».

Un impegno che vede l’Uaar in prima linea come dimostra, per esempio, la Campagna Occhiopermille di quest’anno con la quale l’Uaar ha invitato a fare pressione sul sindaco della propria città affinché presentasse domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare o un intervento di edilizia scolastica o un intervento per far fronte a calamità naturali.

L’invito è dunque a compilare il questionario o anche solo a inviare un “commento rapido”.


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