La "bufala" dei 50mila ebrei che protestano contro Israele

par Fabio Della Pergola
venerdì 20 maggio 2016

La notizia (vera) riguarda gli ebrei ultraortodossi che manifestarono contro il progetto del governo israeliano di introdurre il servizio militare obbligatorio anche per i giovani haredim (gli ultraortodossi appunto) che da sempre ne sono esentati.

Era il marzo 2014 e il luogo New York. I giornali (anche israeliani) ne parlarono, pubblicando anche numerose foto.

La stessa manifestazione, con le stesse foto, era già stata strumentalizzata a fini antiisraeliani nel luglio dello stesso anno; oggi viene riciclata modificando ad arte le motivazioni della contestazione: improvvisamente - e siamo viaggiati nel tempo fino al maggio 2016 - gli ebrei newyorkesi protestano “contro la politica israeliana di oppressione del popolo palestinese”.

Il “pezzo” è di Paolo Di Mizio, ex caporedattore centrale del TG5, che lo ha pubblicato su Alganews, quotidiano on-line di belle speranze di cui è condirettore. Pezzo dal tono provocatorio e di contenuti così-così, che rivela una maldestra incapacità, quantomeno, di verificare le fonti.

Accortosi che nessuno parlava di questa manifestazione davvero imponente (50mila ebrei tutti vestiti di nero, uomini di qua e donne rigorosamente di là, non sono certo una presenza trascurabile) il nostro non si è fatto la domanda terra terra che ognuno dovrebbe farsi - “sarà vero?”-, ma si è subito chiesto “avete visto per caso questa notizia sui giornali italiani o americani?”.

Domanda retorica e risposta implicita: “Zero assoluto”.

E quindi ne ha immediatamente dedotto che “le notizie della grande stampa occidentale sono a senso unico quando si tratta di Israele e della sua politica sionista”. Un “senso unico” che naturalmente va a scapito dei diritti del popolo palestinese.

Sdegno e reprimenda.

Non entro nel merito dei diritti palestinesi violati, la questione è scabrosa e si trascina da troppo tempo, con troppi interessi politici di parte e poco trasparenti, per poter essere affrontata con serietà nello spazio di un articoletto.

Mi limito qui ad evidenziare cosa capita al giornalismo quando non sa fare il suo mestiere: diventa roba da risse nei bar di periferia, paccottiglia da mestatori di quart’ordine o da dilettanti allo sbaraglio. 

Caro Di Mizio, nessuno ne ha parlato perché quella manifestazione di cui scrivi così scandalizzato non c'è mai stata. Hai solo preso (o voluto prendere) lucciole per lanterne e questo, per uno nella tua posizione (o ex posizione) non è irrilevante.

Alganews si deve essere accorta dell’errore (anche perché io stesso avevo chiesto alla redazione quali erano le fonti della notizia) e ha cancellato la pagina. Ma purtroppo siamo nell’era di internet e la frittata ormai è fatta.

La stessa pagina si può trovare anche qui o qui (fino a che non la cancelleranno naturalmente).

A scanso di guai, questo è l'articolo (o, per meglio dire, la bufala).

 


Leggi l'articolo completo e i commenti