La bancarotta morale della politica occidentale

par Mazzetta
sabato 18 dicembre 2010

Se in Italia la classe politica è assolutamente autoreferenziale, così sorda ai problemi sociali da provocar rivolte, è forse il caso di ricordare che questo modello d'insensibilità è una novità, relativamente recente, per il paese e sapere da dove ne arriva l'ispirazione.

Lo stile è quello della politica americana degli anni zero, perfettamente riassunto nella sorte dei soccorritori che il 9/11 e nei mesi successivi operarono attorno a Ground Zero. Si sono ammalati a migliaia, perché l'amministrazione Bush e il sindaco Giuliani garantirono che non ci fossero pericoli anche se sapevano che invece c'erano e che lavorare tra le polveri delle torri senza protezioni sarebbe stato mortale. Così lavorarono per mesi senza protezioni e, per questo possono ringraziare il governo, moriranno prematuramente in numero molto superiore a quei tremila che persero la vita negli attentati.

 

Da allora sono passati nove anni e l'evidenza statistica di tumori, malattie degenerative e respiratorie che ha colpito queste persone è valsa loro il riconoscimento del danno che subirono quel giorno. Anni dopo però il parlamento americano non ha ancora licenziato la legge per i risarcimenti a queste vittime, che a causa della malattia e delle assenze el frattempo sono stati licenziati e quindi privati anche della copertura sanitaria. Senza stipendio, senza assicurazione e con conti salatissimi da pagare per rimanere in vita.

 


La legge non passa per il filibustering (ostruzionismo) dei repubblicani al Senato, ma nemmeno i democratici sembrano troppo interessati alla questione. Mentre si sono trovati compatti nel votare la proroga degli sconti fiscali ai più ricchi, non hanno trovato l'intesa per risarcire gli eroi veri di quei giorni, la legge era ostaggio dei repubblicani che volevano quelle esenzioni fiscali, poi quando queste sono passate tutti si sono dimenticati della legge per le vittime.

Viene da pensare a un gioco delle parti, perché se i democratici ci tenevano così tanto da votare (in massa) quei tagli che dicevano di non volere, non si capisce poi come nessuno abbia fiatato una volta che i tagli sono passati e la legge per i risarcimenti invece è sparita. Una sospetto aggravato dalla pesante cappa di censura da parte dei media, che negli ultimi mesi non hanno dedicato un solo servizio alla questione.


Ci ha dovuto pensare il solito Jon Stewart che ha dedicato loro un'intera puntata del suo show, poi inutile chiedersi come mai Stewart che in teoria fa uno show comico sia considerato uno dei più attendibili giornalisti americani. Nessuno ne ha parlato negli USA. L'emittente araba Aljazeera ha dato spazio alla vicenda e alle sofferenze di questi americani e delle loro famiglie, i media americani invece niente, zero.

Silenzio assoluto soprattutto dei repubblicani, sicuramente i più attivi a sfruttare politicamente il 9/11 e ad usare la retorica del patriota e dell'eroe. Non potendo rispondere al solito con la calunnia e la criminalizzazione, sono spariti tutti, dileguati, come si conviene a chi da anni vive facendo l'eroe con le morti degli altri e il salvatore di quelli che invece lascia morire.

Ricorda molto lo show di Berlusconi alle spalle degli aquilani e ovviamente non è che uno dei casi nei quali la politica americana si rivela disgustosa agli occhi degli statunitensi. Come in Italia nemmeno negli USA mancano poi quelli che si accaniscono nella presa in giro, come quel senatore che ha detto che per approvare la legge avrebbero dovuto lavorare sotto Natale, che non si può fare perché offenderebbe i cristiani. Uno che si può agevolmente paragonare al segretario dell'UDC Cesa, che chiese l'indennità-puttaniere per i parlamentari lontani da casa, dopo che Cosimo Mele si era fatto beccare con due professioniste e la coca.

Difficile immaginare i cristiani americani che s'offendono perché il parlamento si riunisce per risarcire gli eroi che si sono presi il cancro per salvare altri americani. Eroi che stanno morendo perché, proprio chi oggi non vuole offendere i cristiani, all'epoca non ebbe alcuno scrupolo ad ingannarli e mandarli a morire.

Berlusconi non ha inventato niente ed è facile capire perché il bipolarismo all'americana piace tanto agli inventori di quella porcata di legge elettorale che consegna ai capi partito il diritto di scegliere chi mandare in parlamento esautorando gli elettori. Sembra il famoso comma 22, una situazione nella quale gli elettori possono scegliere solo chi è concesso loro di scegliere, una vera e propria situazione di cartello.

Una situazione che naturalmente non offre alcun incentivo al politico che si voglia occupare dei problemi del paese, disturbando i colleghi intenti ad occuparsi degli interessi propri o al massimo di quelli della propria fazione

Non per niente viviamo nell'economia dei cartelli, che in teoria sarebbero la nemesi del liberismo con il quale questa gente si riempie la bocca da anni.
Non c'è nemmeno bisogno di esibire coerenza o di limitare gli istinti peggiori, penseranno le direzioni dei network a nascondere le pecche, a far sparire nell'indifferenza i crimini, magari tenendo occupati i poveri cittadini evocando oscure minacce: gli stranieri, i terroristi, i criminali, le epidemie, il caldo, il freddo, va bene tutto basta che il sacco bipartisan delle risorse collettive possa continuare indisturbato.


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