La Saga dell’Irap: da Prodi a Berlusconi

par Termometro Politico
venerdì 5 dicembre 2008

Analizziamo in questo articolo l’epopea dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive. Il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti ha appena annunciato “la quota di Irap forfettariamente riferibile alle voci costo del lavoro e costo del denaro sia deducibile dall’Ires”. Lo ha confermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti illustrando il pacchetto di misure. “La deduzione dell’Irap dall’Ires - ha aggiunto Tremonti - risolve un problema costituzionale”.
Il problema è che Giulio Tremonti ed il suo Primo Ministro, Silvio Berlusconi, parlano di modifica (abbassamento) delle imposte da ormai 15 anni, senza mai mantenere le promesse elettorali. Di seguito elenchiamo nel dettaglio gli avvenimenti concernenti la saga dell’IRAP, partendo dall’anno della sua istituzione, il lontano 1997, analizzando le varie promesse mai mantenute.

termometropolitico.wordpress.com/2008/11/29/la-saga-dellirap-da-prodi-a-berlusconi/

  L’IRAP, imposta regionale sulle attività produttive (introdotta nel 1997), è uno di quegli acronimi che per ogni possessore di azienda, attività commerciale autonoma o lavoro agricolo è come fuliggine negli occhi, o aceto su di una ferita aperta mentre si sta rotolando nel sale, cosparso di vetri.

Di seguito, abusando dell’archivio di Repubblica, un elenco degli articoli che “celebrarono” l’avvento e l’introduzione di questa tassa, ivi compresi i motivi

 

TREMONTI CRITICO ‘ IL FISCO REGIONALE E’ COME FRANKENSTEIN’

Repubblica — 12 giugno 1996 pagina 2

ROMA - “Questa idea dell’ Irap, l’ imposta regionale sulle attività produttive io l’ ho già definita un Frankenstein, un mostro fatto ricucendo pezzi del nostro sistema fiscale. Ho personalmente consigliato a Prodi, per il bene del Paese, di non imboccare questa strada: è un progetto pericoloso”
 

L’ OCSE PROMUOVE L’ ITALIA: E’ SOTTO IL 3%

Repubblica — 26 aprile 1997 pagina 6

L’ Iva sarà accompagnata dall’ entrata in funzione della nuova imposta regionale, l’ Irap, che pur sostituendo alcuni tributi già esistenti, dovrebbe portare un po’ di gettito fiscale aggiuntivo.
 

‘FAZIO HA RAGIONE: TROPPE TASSE’

Repubblica — 09 luglio 1997 pagina 5

Per le imprese, la pressione fiscale, ha assicurato il ministro delle Finanze, calerà già con la nuova tassa regionale chiamata Irap, che sostituirà una serie di imposte e contributi, e che sarà meno pesante del previsto, sotto il 4,5%. “Il 62% delle imprese ci guadagnerà o al massimo pagherà come oggi”, ha detto Visco. Per avere, tuttavia, un deciso abbassamento della pressione fiscale in tutti i settori, secondo il ministro, bisogna aspettare che sia completato il risanamento dei conti pubblici.
 
 

IRPEF - IRAP, IL FISCO VOLTA PAGINA

Repubblica — 15 ottobre 1997 pagina 29 sezione: ECONOMIA

ROMA - Nasce l’ Irap, l’ imposta regionale che fa sparire Ilor, Iciap, patrimoniale sulle imprese e tutti i contributi sanitari, arriva la nuova Irpef, con cinque scaglioni anzichè sette, e cambia la finanza locale con possibili sconti sull’ Ici. La riforma fiscale voluta dal ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, è ormai completa: il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato il decreto delegato che contiene la normativa cardine del riordino.

IL PROFESSORE ALL’ ESAME DAI PROFESSORI

Repubblica — 27 ottobre 1997 pagina 5 sezione: AFFARI & FINANZA

ANTONIO PEDONE “Tendenzialmente sono d’ accordo con la massima di Einaudi che è meglio tenersi le imposte che ci sono e non cambiarle troppo spesso, anche perché il cambiamento comporta dei costi. Devo però riconoscere che L’ Irap e le altre misure fiscali del governo rispondono a precise esigenze manifestatesi in questi anni: riduzione del numero delle imposte, riequilibrio del trattamento fiscale del capitale di rischio rispetto a quello di debito e così via. Ma il problema vero è come sarà applicata l’ Irap.

‘L’ IRAP SI PUO’ CAMBIARE’, PAROLA DI VISCO

Repubblica — 06 novembre 1997 pagina 4

ROMA - “Non escludo modifiche all’ Irap”. Il ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, è disponibile a rivedere la nuova imposta regionale anche se ritiene che le correzioni al momento non sono necessarie. Visco nel corso del question time di ieri alla Camera, ha confermato la possibilità che l’ Irap, attualmente all’ esame della commissione dei Trenta, possa subire aggiustamenti.

VISCO: ‘L’ IRAP SI PUO’ CAMBIARE NON ABOLIRE’

Repubblica — 15 novembre 1997 pagina 7

ROMA - L’ Irap si può cambiare, ma poco. Parola del ministro delle Finanze Vincenzo Visco, che il giorno dopo la manifestazione di Forza Italia in 115 città contro la nuova tassa accetta le tesi ‘miglioriste’ . Intanto prendono le difese della nuova imposta - che ne sostituisce sei precedenti - Romano Prodi (”non si pagherà una lira in più di tasse”), Carlo Azeglio Ciampi (”è una riforma importante”) e Sergio D’ Antoni (”Forza Italia fa solo campagna elettorale”). Dubbi sulla validità dell’ Irap, invece, sono espressi dalla Regioni e dai consulenti del lavoro.

‘L’ IRAP NON PUNISCE LE IMPRESE’

Repubblica — 03 dicembre 1997 pagina 3

ROMA - E’ un dossier formalmente indirizzato alla Commissione dei Trenta, la Bicamerale del Fisco, ma le 13 schede tecniche sull’ Irap preparate dal ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, hanno, sia pur idealmente, un altro destinatario: il Fondo Monetario, che lunedì ha sollevato critiche sulla nuova imposta ritenendola gravosa per le imprese. Le schede inviate alla commissione evidenziano gli effetti dell’ Irap sulle diverse tipologie di contribuenti: commercianti e artigiani guadagneranno in media 100-200 mila lire, mentre gli agricoltori pagheranno circa 46 mila lire in più al mese e nel complesso il costo del lavoro si ridurrà.

LA NUOVA IRAP INFIAMMA IL LISTINO

Repubblica — 17 dicembre 1997 pagina 30 sezione: ECONOMIA

MILANO - Piazza Affari si prepara a chiudere l’ anno fra botti e fuochi d’ artificio. Ieri l’ indice ha guadagnato il 2,5 per cento portandosi ad un soffio dal massimo storico segnato il 22 settembre. Tutto lascia pensare che, prima di Natale, il vecchio primato verrà ritoccato. Ad accendere la miccia provvedono le proiezioni sul futuro dell’ Irap, oltre al dollaro che sale e alle attese per il prossimo ribasso del costo del denaro.

Piazza Affari privata al battesimo del fuoco

Repubblica — 02 gennaio 1998 pagina 23 sezione: ECONOMIA

In più con la nuova Irap, il Fisco premia le società che reinvestono gli utili e che vogliono iscriversi al listino. Insieme alle componenti positive che arrivano dal fronte strettamente normativo, sarà il quadro congiunturale generale a dare una grossa mano alla Borsa. Secondo gli esperti i timidi accenni di ripresa economica registrati nell’ ultima parte di quest’ anno, nel ‘ 98 prenderanno più corpo

Morgan Stanley la riforma spinge a investire

Repubblica — 14 gennaio 1998 pagina 3 sezione: ECONOMIA

“DIT e Irap: la carota e il bastone”: è questo il titolo dello studio con cui la banca d’ affari Morgan Stanley sostiene che la riforma fiscale varata dal governo è una spinta a investire sul mercato italiano. L’ introduzione della Dual Incom Tax e dell’ Irap, infatti, avvantaggerà quelle imprese che puntano alla quotazione o che pur avendo scarsi profitti hanno buone possibilità di ridurre l’ indebitamento. secondo Morgan Stanley, il nuovo regime di tassazione grazie alla Dit (la carota) è un incentivo all’ equità anche se può creare delle penalizzazioni per chi non adegua la propria struttura finanziaria all’ Irap, che rappresenta il bastone

Dopo questa spupazzata di articoli, veniamo al dunque.

Circa cinque anni fa’ un noto raccontaballe, bighellonando sulla credulità dei suoi elettori, acclamò a pieni polmoni

Imposte. Berlusconi: via Irap ma tornano contributi sanitari

Roma | 22 maggio 2003

Il governo manterrà l’impegno di abolire l’Irap nei cinque anni di legislatura, ma questa mancanza di gettito sarà in parte compensata dal ritorno ai contributi sanitari (che furono appunto accorpati nell’Irap). Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento a ‘Porta a porta’.

“C’è la volontà di abolirla in 5 anni - ha ribadito -, perché è un’imposta anomala che colpisce il lavoro e le imprese che si vogliono sviluppare. Il gettito che produce è di circa 62.000 miliardi delle vecchie lire. E’ chiaro - ha concluso Berlusconi - che quando si andrà alla riduzione dell’imposta, occorrerà una contropartita, forse ci sarà un ritorno al passato come il contributo sanitario che sarà parzialmente recuperato”.

 

Stranamente, Silvio Berlusconi non mantenne la promessa, perchè nel 2006 quando venne eletto Romano Prodi, Confindustria parlava ancora di Irap. Bisogna dire cheBerlusconi confonde spesso atto di volontà con atto di potenza.

 

L’allora presidente di Confindustria, L.C.di Montezemolo, bacchettava Prodi, appena insediato, su due punti: 1) legge 30 (e NON Legge Biagi come qualche simpaticone continua a dire per associare una legge di cacca ad una persona morta, come se questo la rendesse immune dal letame che produce) e 2) IRAP per le imprese commerciali da togliere o limare. Elogiò tuttavia la franchezza con cui Romano Prodi si presentò in campagna elettorale parlando non di abolizione (poichè era impensabile), ma al massimo di ritocco. Cosa che infatti avvenne con la finanziaria del 2007.

19:26  Montezemolo: “Ammiro schiettezza di Prodi”

“Ammiro la schiettezza di Prodi sull’Irap”. Luca Cordero di Montezemolo sottolinea di ammirare la schiettezza del candidato dell’Ulivo.

17:50  Prodi: “L’Irap sarà tagliata”

Prodi ha sottolineato che l’Irap “sostituisce sette imposte, tra cui alcune infami come quelle sulla salute ed è stata introdotta con il consenso scritto dell’Unione Europea”.
Il leader dell’Unione ha anche sottolineato che è un’imposta che porta alle casse dello stato 35 miliardi di euro e quindi “il governo attuale ha brontolato, ma non l’ha cancellata”. L’Irap dunque, ha spiegato, “sarà corretta, soprattutto sul fronte del costo del lavoro, ma tagliarla di colpo non èpossibile”.

 

Durante il faccia a faccia elettorale tra il P2ista e Prodi si affermò che

IRAP E EURO - La temperatura sale anche sull’Irap. Berlusconi la definisce l’«imposta di rapina», Prodi invece la difende: «L’Irap è un’imposta importante che ne ha sostituite sette. Il governo, pur avendo 5 anni di tempo, non ha abolito l’Irap: se fosse stata una imposta così disgraziata l’avrebbe potuta cambiare ma non è stato così». Anche sull’Euro i due candidati premier la vedono in modo completamente diverso. L’introduzione della moneta unica «fu un trionfo, poi è diventato un problema con il governo Berlusconi» spiega Prodi. «Non è vero», l’Euro venne introdotta «con troppa fretta» e senza «le precauzioni necessarie» ribatte Berlusconi.

15 marzo 2006

C’è da chiedersi, se per il P2ista l’IRAP è così satanica, perchè in 5 anni di Governo, con una maggioranza bulgara, non la tolse invece che pensare ai cazzacci giuridici suoi? Bella domanda, che evidentemente non ha risposta se non: Berlusconi NON ha mai potuto abbassare le tasse, perchè NON poteva farlo. Quando diceva di tagliare qualcosa, aumentava dall’altra. E’ una questione di fisica, si chiama conservazione dell’energia: se tolgo di qui devo aggiungere di là e viceversa, poichè il denaro non si crea nelle casse dello stato per magia.

Discorso troppo complicato da far capire agli elettori del P2ista. Ci vuole quantomeno la prima elementare. Ma andiamo avanti.

Qualche mese dopo, Romano Prodi afferma

Prodi alle imprese: concertazione e meno Irap
Il leader dell’Unione: non posso abolirla ma tagliarla. Sul cambio della Biagi gelo della platea

L’Irap sarà ridotta ma non abolita, il cuneo fiscale scenderà del 5% con la lotta all’evasione, si aiuterà l’innovazione. Con questo programma Romano Prodi ha rotto il ghiaccio con gli industriali a Vicenza. Il leader di Confindustria Montezemolo ha chiesto «una fase costituente». Oggi sarebbe stato il turno di Berlusconi, ma il premier non andrà. La spiegazione ufficiale: «Lombosciatalgia acuta».

dal Corriere - 18 marzo 2006

Subito dopo Romano Prodi afferma

Prodi: Prima di ridurre l’Ici mi devo occupare dei piu’ poveri

”Sono stato il primo a dire che il nostro impegno assoluto e’ ridurre la pressione fiscale. Le tasse le abbiamo gia’ in parte ridotte: 3 punti in meno di Irap per le imprese non sono uno scherzo. Vogliamo ridurle ancora, e le ridurremo. Ma io non posso abbassare le imposte, se prima non abbatto il livello indecente di evasione fiscale. E non posso abbassare l’Ici, se prima non intervengo in quella fascia di sub-poverta’ che in questi anni si e’ allargata drammaticamente”. A dichiararlo a ‘Repubblica’ e’ il premier Romano Prodi, che ribadisce: ”Prima di eliminare l’Ici io mi devo occupare dei piu’ poveri”.

A settembre del 2007 si legge

(ANSA) - ROMA, 27 SET - Le aliquote di Ires ed Irap saranno ridotte in maniera consistente attraverso un provvedimento di semplificazione fiscale delle imprese. Lo annunciano fonti di Palazzo Chigi precisando che il provvedimento sara’ contenuto nel ddl collegato alla Finanziaria. L’Irap passera’ dal 33 al 28%. Le stesse fonti confermano il no, l momento, alla tassazione delle rendite finanziarie e riferiscono di una serie di contatti di Prodi coi leader della sinistra sostenendo che ‘il clima e’ buono’.

ed anche

Finanziaria: P.Chigi, calano aliquote Ires e Irap

L’aliquota Ires scenderà dal 33 al 28 per cento.

L’aliquota Irap scenderà dal 4,25 al 3,9 per cento. Lo confermano ufficialmente fonti di Palazzo Chigi, sottolineando che la riduzione sarà a costo zero per lo Stato perché si lavorerà “sulla determinazione della base imponibile”.Riducendo le aliquote Ires ed Irap, il Governo si prefigge l’obiettivo di “aumentare la competitività ed attrarre investimenti esteri”. La riduzione delle aliquote Ires ed Irap verrà inserita nel collegato alla finanziaria. Non è detto però che il collegato sia approvato nel Consiglio dei Ministri di domani. Il termine di legge del 30 settembre riguarda solo la finanziaria ed i ddl di bilancio.

 

Radioradicale trasmise sul suo sito la conferenza stampa della presentazione della finanziaria 2007-2008

 

Oggi Giulio Tremonti afferma

CRISI: TREMONTI, DEDUZIONE QUOTA IRAP DA IRES

(AGI) - Roma, 28 nov. - Il decreto anti-crisi varato oggi dal Cdm prevede che “la quota di Irap forfettariamente riferibile alle voci costo del lavoro e costo del denaro sia deducibile dall’Ires”. Lo ha confermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti illustrando il pacchetto di misure. “La deduzione dell’Irap dall’Ires - ha aggiunto Tremonti - risolve un problema costituzionale”.

Ce la farà il nostro P2ista di fiducia a NON mantenere anche questa promessa?


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