La Repubblica delle banane, o la Repubblica delle auto blu?

par LIBERALVOX SocialNetwork
martedì 24 marzo 2009

Renato Brunetta sta cercando, a “suo” dire, di combattere gli sprechi nella “sua” Pubblica amministrazione e qualora non riuscisse nel “suo” intento ha anche dichiarato di essere pronto a dimettersi dall’incarico di ministro della funzione pubblica in data 8 MAGGIO PROSSIMO VENTURO!!! Ora "mister br" dovrebbe essere a conoscenza del fatto che una delle più emblematiche disfunzioni della “macchina” pubblica è per l’appunto l’uso/abuso delle “auto blu”: macchine pagate dai contribuenti italiani e che dovrebbero servire a soddisfare interessi unicamente pubblici, dal momento che per esigenze personali il politico dovrebbe ricorrere a mezzi privati come tutti noi "mortali-cittadini". Macchè!!! Una sfilata, una parata, un vero e proprio corteo di auto blu durante l’orario di servizio, si fa per dire, è stata sorpresa dalle “IENE” a ritirare i biglietti “a sbafo” per la partita Roma-Arsenal presso la sede del Coni. La notizia, non fa notizia, nel senso che da sempre uno dei tanti esercizi del potere politico, è quello di scroccare biglietti per partite di calcio, cinema, teatro, treni, aerei, ecc, ecc. Ovviamente se si tratta di calcio, si parla di biglietti “vip”, di tribuna autorità, non in mezzo alla “plebaglia” di curve e distinti. Dove c’è il tifo vero, ma dove, almeno all’Olimpico di Roma, la partita si può intravedere col cannocchiale. Perfetto lo scoop delle “Iene”: si sono appostate per sei ore con fotografo e videocamera nascosta davanti alla sede del Coni, a due passi dallo Stadio, mercoledì, giorno della partita. Una complice si è finta giornalista di un’emittente romana intenta a capire quali personalità avrebbero riempito in serata la tribuna d’onore.



A poco a poco sono arrivate auto blu di tutti i tipi e qualche autista ha ammesso che i biglietti erano per alcuni ministri o parlamentari. Qualcun altro invece ha fatto proprio nomi e cognomi di chi ha mandato a ritirare i biglietti con le auto blu: tra questi, il sottosegretario del Lavoro Pasquale Viespoli e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Ma non serviva neanche parlare: a “cantare” erano già i contrassegni sui cruscotti delle auto, ripresi accuratamente dalle telecamere: «Servizio di Stato», «Camera dei Deputati», «Senato della Repubblica 2008», «Palazzo Chigi Presidenza del Consiglio dei Ministri», «Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro», e ancora «Camera dei Deputati», ma della XV legislatura» e «Presidenza del Consiglio». Dove non c’erano i contrassegni, tante palette in bella vista: da quella della polizia regionale del Lazio a quelle del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Interno. Tra il serio e il faceto, ma lungo il filo di una costruttiva ironia, inattaccabile, le Iene si sono messe a disposizione «nel caso in cui il ministro Brunetta volesse intervenire contro questi sprechi operati dei suoi colleghi».

 

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