La Moschea a Ground Zero non è una moschea e c’è già

par Mazzetta
lunedì 23 agosto 2010

Grande è l’ipocrisia attorno alla questione della costruzione di una moschea a Ground Zero, un’ipocrisia che si nutre di bugie, ignoranza e propaganda a tal punto che nella realtà non c’è nessuna moschea in progetto.

Non almeno nell’eccezione comune di un edificio dedicato al culto con le caratteristiche di un tempio islamico. Il fatto che per i musulmani il termine "moschea" indichi genericamente il luogo dedicato alla preghiera, che può essere anche all’aperto, è stato sfruttato in questo caso per far credere che si voglia edificare una specie di chiesa musulmana, ma non è questo il caso

Fa stracci di questa ipocrisia Frank Rich, in un editoriale sul New York Times di ieri. Rich parte da dicembre scorso, quando The Times diede la notizia che il centro culturale islamico, già operante a Manhattan, sarebbe stato rinnovato e ricostruito. Memore delle indicazioni dello stesso Bush, Fox News applaudì l’iniziativa dei "musulmani buoni" riprendendo la notizia. Il promotore del progetto, l’Imam Feisal Abdul Rauf aveva collaborato per anni con l’amministrazione Bush, con la Cia e si era speso in ogni modo per distanziare l’Islam statunitense da quello d’oltreoceano, tanto da essere chiamato a tenere un discorso alla commemorazione ufficiale di Daniel Pearl, iconica vittima dei "musulmani cattivi" in Pakistan. Fox News intervistando la moglie ne aveva riconosciuto i meriti e lodato il progetto.

Dopo un breve salto nell’iperspazio della politica, succede che cinque mesi dopo un blog della rincodestra, uno che non ha avuto nessun imbarazzo a denunciare che Obama è il figlio segreto di Malcom X, scopre la questione e comincia a delirare. Da lì la rincodestra americana prende la palla al balzo e, assecondata da Fox News e dal resto dell’impero editoriale di Murdoch parte all’assalto gridando all’offesa della memoria dei martiri del 9/11.

Nella realtà il progetto non prevede però alcuna moschea intesa come edificio dedicato al culto, con l’architettura di un tempio e altre amenità. Il progetto prevede invece un centro di cultura islamica, all’interno del quale ci sarà una sala per la preghiera, niente di più o di diverso da quello che esiste già nell’edificio che sarà abbattuto e ricostruito, tanto che i musulmani già ci pregano da tempo e nessuno se ne era mai preoccupato. E non è nemmeno a Ground Zero, ma semplicemente nelle vicinanze. E non è nemmeno il caso di pensare a un’oscura gestione di oscuri islamici, visto che nel board del centro ci sono fior di notabili locali, tra i quali cristiani ed ebrei.

Tutti dettagli che alla rincodestra americana (ma anche a quella italiana come si è potuto leggere) non interessano. Così tutti i freak repubblicani sono partiti dritti come un treno, come quando per opporsi alla riforma sanitaria di Obama sostenevano che prevedesse delle "commissioni della morte" che avrebbero deciso quali anziani lasciar morire perché economicamente non conveniva curarli.

Da Sarah Palin in giù tutti a fare gli offesi e tutti pompati dai media di Murdoch, tanto che ora, nove anni dopo il 9/11 e dopo che molte moschee sono state costruite negli Stati Uniti senza nessuna protesta, si assiste a una rivolta diffusa contro quelle in costruzione, roba che sembrano diventati tutti dei piccoli Borghezio.

Ipocrisia evidente, da Palin che si dice oltraggiata dimenticando che proprio lei provocò scandalo con un discorso a Ground Zero che tutti hanno letto come una sciacallata, fino ai media di Murdoch che hanno insinuato l’esistenza di misteriosi finaziamenti arabi, dimenticando però che Murdoch è sostenuto da oltre tre miliardi di dollari d’investimenti provenienti dal Golfo. 

A loro si è unita l’ADL (Anti-defamation-League) la potente organizzazione ebraica (che nominò Berlusconi "statista dell’anno" facendo imbufalire tre Nobel e ridere mezza italia) che per questo si è vista restituire un premio concesso a Fareed Zakaria, un editorialista di Newsweek disgustato dalla mossa. Persino Bernie Kerik , ex segretario alla sicurezza interna dell’amministrazione Bush, ha fatto trapelare la sua indignazione per l’offesa al luogo sacro dalla galera, proprio lui, che tra i numerosi reati che gli sono valsi una pur mite condanna a quattro anni, sottrasse con la frode un alloggio con vista su Ground Zero destinato ai lavoratori del cantiere, per farne una garconniere nella quale portare l’amante.

Una gigantesca ipocrisia, che non ha mancato d’arruolare qualche politico democratico, che Rich sottolinea chiedendosi come possano i repubblicani mettere a rischio i piani di guerra del generale Petraeus, che ha un bel da dire ai musulmani buoni che devono aiutare gli Stati Uniti a far fuori i musulmani cattivi mentre in America scoppia, con nove anni di ritardo, la guerra alle moschee. Incredibili patrioti questi repubblicani, come la nostra destra pronti a dar fuoco alla nazione per guadagnare qualche voto.

Un’ipocrisia che dilaga anche in Italia, dove ben pochi giornalisti hanno fatto la fatica di raccontare come stanno le cose, subito soverchiati dai racconti e dalle opinioni dei soliti che pontificano a senso unico su notizie false e molto tendenziose.


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