Marijuana come tabacco: legalizzazione e monopolio di stato. L’esempio dell’Uruguay

par francesco latteri
lunedì 12 agosto 2013

Mentre ormai anche l'ONU riconosce il fallimento del proibizionismo, come del resto già per gli alcoolici negl'anni venti, è l'Uruguay del Presidente José Mujica, detto Pepe, un "Tupamaro" del Frente Amplio a rompere per la prima volta a livello mondiale un tabù.

La Cannabis, detta anche Haschisch, e chiamata Marijuana in America Latina, è legalizzata come già il tabacco. Giubilo, canti e balli in piazza alla notizia. Legalizzata in toto, dalla produzione alla vendita. José Mujica è Presidente di Sinistra, non solo ideologica, ma praticante, come nomi già leggendari dell'America Latina, da Sìmon Bòlivar a Ernesto Guevara detto "Che", che anche da Ministro andava regolarmente a fare volontariato lavorando pesantemente nei campi di coltivazione della canna da zucchero. Mujica trattiene per sé solo il 10% del proprio stipendio (800 Euro al mese) lasciando il resto per i più poveri.

La legalizzazione della Marijuana, come il tabacco, è stata una delle sue bandiere. Per evitare però le speculazioni ed anche i turismi - Uruguay come Amsterdam capitale dello spinello - lo Stato pone il monopolio ed inoltre consente la vendita solo a cittadini maggiorenni ed in farmacie dotate di apposita licenza.

40 milioni di dollari: cifra significativa per il piccolo Uruguay che conta circa 3,3 milioni di abitanti, che dovrebbero così spostarsi dai cartelli della droga alle casse dello Stato. A profittare per primi della legalizzazione saranno cliniche e case farmaceutiche perché, grazie alla nuova legge, sono ora legali anche gli importanti usi terapeutici della marijuana. Una legge destinata a fare scuola ed esempio, come del resto bello sarebbe che fosse imitata l'iniziativa del Presidente José Mujica per quanto concerne il proprio stipendio.

 


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