La Magistratura: quando Antonio Gramsci la denunciava

par l’incarcerato
lunedì 13 giugno 2011

Diverse volte ho affrontato il discorso sulla Magistratura, e trovo sempre molta difficoltà a parlarne visto la situazione paradossale in cui viviamo. Di una sinistra che in nome dell'antiberlusconismo ha perso quel poco di idea libertaria che gli era rimasta.

Eppure ancora adesso torna di attualità la dura repressione degli anni 70, i processi privi di garanzie e condanne tramite dei discutibili pentiti. E' di oggi tra l'altro la conferma dal Brasile che Cesare Battisti non sarà estradato e in più sarà cittadino libero. Bipartisan è stata la condanna e le vesti stracciate, e ciò è preoccupante perché l'ideologia legalitaria, un tempo di destra, ha contaminato anche le sinistre.

Dimentichiamo che il nostro Sistema Giudiziario, connesso con quello penitenziario, è ingiusto. Eppure basterebbe vedere le nostre carceri, affollate da detenuti in carcerazione preventiva, quindi innocenti fino a prova contraria. E non a caso le morti avvengono proprio in quella grande percentuale che arriva a superare il 40 per cento della popolazione carceraria. Impressionante sapere che la maggior parte di loro risulteranno poi innocenti. Niki Aprile Gatti, ad esempio, se non fosse stato messo in galera in maniera preventiva, oggi sarebbe ancora vivo!

Non si può chiudere un occhio verso quei Magistrati, compresi quelli che appartengono alla Magistratura Democratica, che conducono inchieste contro i tanti ragazzi anarchici.

Ma non solo.

Ci sono innumerevoli casi di malagiustizia, ove a diverse persone hanno rovinato la vita. Ma non basta, purtroppo anche i mezzi di informazione fanno la loro parte. Troppe volte sbattono il mostro in prima pagina, e di casi Tortora ce ne sono decisamente troppi.


Vi pubblico uno scritto di Antonio Gramsci del 1918, quindi ben prima dell'avvento del Fascismo, e scoprirete con amarezza che nel 2011 abbiamo lo stesso identico problema di prima. A causa di Berlusconi e dell'antiberlusconismo se si pronunciano le stesse proposte che fece Gramsci, c'è rischio di essere bollati come amici dei delinquenti e corruttori.

Mentre invece dovremmo allarmarci perché questo Sistema Giudiziario è prefascista. Mantiene le basi per una svolta autoritaria, mascherata di democrazia nel nome della legalità.

I DIRITTI DEL CITTADINO

1) Un cittadino italiano che venga arrestato, non può per più di dieci giorni essere tenuto all'oscuro sulle cause del suo arresto, ma deve entro dieci giorni essere condotto dinnanzi al Giudice naturale, e riottenere la sua libertà anche se provvisoria.

2) L'arresto preventivo è mantenuto solo per gli accusati di gravi colpe gravissime - quando gli indizi della colpevolezza siano tali da far apparire probabilissima la condanna - e non deve essere superiore alla misura minima della condanna.

3) Gli agenti, i giudici, i carcerieri, per colpa dei quali un cittadino viene arbitrariamente privato della libertà, sono tenuti a pagare al malcapitato una identità in solido ciascuno di lire diecimila, da scontarsi in tanti giorni di prigione in caso di insolvibilità, con iscrizione nella fedina penale, rimozione dall'impiego e perdita dei diritti civili per cinque anni.

Antonio Gramsci ,10 Settembre 1917.


Gramsci già all'epoca denunciava il sistema antidemocratico della Magistratura: l'arresto preventivo, l'isolamento e la responsabilità penale e civile che un Magistrato non ha. A pensare che il destino gli fu fatale, sotto il Fascismo Gramsci morì in carcere...


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