La Juve 2011 di Luciano Moggi

par Jvan Sica
venerdì 12 novembre 2010

Questo è un discorso al netto delle intercettazioni, delle mosse politico-aziendali, delle vicende di questi ultimi 4 anni e delle tante storie ignobili che hanno intersecato la traiettoria di Luciano Moggi. Questo è un semplice gioco del “Se fosse” anzi, per essere precisi, del “Se ci fosse”.

Se ci fosse ancora Luciano Moggi alla Juve a comandar, ricordando le scelte fatte negli anni per i diversi ruoli delle sue squadre e le decisioni improvvise per cambiare il trend, quale sarebbe oggi la sua Juventus?

In porta, sperando nella dea della forma perenne, giocherebbe Gianluigi Buffon, santo da non toccare nemmeno di fronte alle offerte “fasulle” dei Manchester. In porta Luciano ha sempre scelto un capo-spogliatoio, uno che parla poco ma dice tanto, ascoltato da tutti. Tutto questo conduce a Buffon, anche se dimentica di fare la scampagnata a Vinovo.

In difesa Motta è una bestemmia per Luciano, che ha sempre preferito un terzino che sa prima di tutto difendere (come lo Zambrotta 2006), ma non solo. Io penso che avrebbe cercato di rubare Santon e svezzarlo difensivamente. Al centro Bonucci è una scelta moggiana, ma non aveva di sicuro Chiellini come partner. Accanto a Bonucci, credo che avrebbe messo un grande vecchio, uno che ne faceva le veci in campo con l’arbitro, affinché la partita fosse dominata psicologicamente. Difensori italiani di questo tipo in giro non se ne vedono, forse si buttava sullo straniero di nome. A sinistra, sono più che certo che avrebbe preso Capdevilla, facendo credere al Villareal che il suo valore sarebbe colato a picco con gli anni (e magari ci piazzava anche un bel Criscito come contropartita tecnica).

A centrocampo avrebbe imposto Marchisio incursore, alla Antonio Conte, a destra avrebbe cercato un’ala tattica, capace di emulare Nedved (non credo che avrebbe creduto in Krasic, forse si buttava su Malouda). Il regista-mediano più vicino all’Emerson juventino (almeno nella fase di interdizione-ripartenza) è Yaya Touré, ma per la piega che ha preso il calcio, credo che avrebbe pensato ad uno spagnolo in regia (Xabi Alonso era un suo consiglio).

Per l’attacco Ibrahimovic non si sarebbe mosso per niente al mondo e a girargli attorno ci voleva un Ribery. Del Piero avrebbe fatto l’attuale Del Piero e un posto per Giuseppe Rossi ci sarebbe stato.


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