La Chiesa per scusarsi pubblicamente ci ha regalato Papa Francesco

par Emilia Urso Anfuso
martedì 19 marzo 2013

Incredibile. Non trovo altra parola. Incredibile che la Chiesa abbia eletto come Papa un “sovversivo” come Jorge Bergoglio. Sovversivo in senso lato e senso buono, ovviamente. Una persona. Non un sacro Papa irraggiungibile e strettamente aderente – oltre che ai dettami della Chiesa – ai segreti che l’organizzazione clericale conserva ben sigillati nei palazzi che occupa in tutto il mondo.

Guarda caso, in un periodo storico in cui intorno alla Chiesa tutto stava crollando, arriva LUI. Il Papa che tutti avremmo voluto avere e che mai la Chiesa ci aveva concesso. Uno che va dopo l’Angelus scende in piazza ed abbraccia i fedeli. Uno che ha mantenuto la propria croce di ferro e pure le vecchie scarpe, molto più comode sicuramente di quelle – manufatte per carità – appena preparate dall’artigiano di corte. Scarpe adatte a chi non cammina. Lui di passi ne fa. Da gigante. E mostra agli uomini come si possa chiedere perdono al mondo, rappresentando la Chiesa come regno di Dio e dei poveri, scrigno di quella carità cristiana sempre detta e raramente fatta.

Un uomo fra gli uomini. Cosa ci è toccato vivere in un’era in cui tutto è ormai solo ed esclusivamente frutto di un calcolo, di un tornaconto, di una pruderie sessuale, di una tacca di potere in più a tutti i costi.

Lo ribadisco: a mio parere, l’elezione a Papa di Bergoglio - nominatosi semplicemente Francesco – sono le pubbliche scuse che la Chiesa ha deciso di dare al mondo per gli errori commessi. E questo atto, queste scuse, possono avere una doppia valenza. Da un lato, quella di farci innamorare di un Papa molto sopra le righe e per questo impossibile da contrastare. Dall’altro, un diversivo tanto forte da farci dimenticare di tutto: Ior, pedofilia, collusione con poteri laici di ogni genere.

Dobbiamo lasciarci andare tutti alla lieta novella, dimenticare e procedere giorno dopo giorno in una strada che appare essere la più lieta e luminosa da percorrere dopo tanto buio e tanto freddo o dobbiamo tenere alta la guardia, restare attenti ai fatti, ai movimenti e percepire cosa accade davvero dietro le quinte?

Perché comunque, al di la dell’effetto benefico che Papa Francesco sta avendo su tutti noi ed anche sull’ultimo dei laici, c’è sempre un dietro le quinte e ci sono sempre dossier, scandali, lo Ior, Watiliks o come si voglia chiamarlo che non sono stati cancellati certo per opera dello Spirito Santo, nossignore.

Cosa ne sarà di tutto questo, cosa ci verrà detto e non detto, è questo il punto. L’abdicazione di Papa Benedetto XVI ha aperto molte strade di pensiero e una voragine che ha tagliato di netto una serie di compromessi complicati e spesso inspiegabili fra la Chiesa e il mondo laico.

Possiamo ora accontentarci della visione di un uomo reso eccezionale dall’assoluta normalità del suo comportamento?

Non so se ciò che ci voleva fosse proprio mettere tacere anima e cuore di milioni e milioni di persone che in tutto il mondo seguono per fede o per ragione le vicende dell’organizzazione Chiesa.

A meno che – cosa stupefacente alquanto – Papa Francesco avrà modo di stupirci con l’eradicazione estrema di tutto ciò che di estremamente inaccettabile la Chiesa ha presentato ai propri fedeli come fatto assolutamente accettabile nella sua assoluta inaccettabilità.

Papa Francesco parla di una Chiesa povera per aiutare i poveri – bizzarro ossimoro – parole di cui ancora non conosciamo il significato ma che sicuramente aggiunge un punto in favore della Chiesa stessa.

Il neo Papa già amato da tutti in tutto il mondo, ha un compito davvero arduo: quello di dimostrare a tutti che la Chiesa di cui oggi è il massimo elemento ed il più illustre portavoce, sa cambiare e tornare sui propri passi anche a costo di fare penitenza in tutti i sensi.

Dopo le prime immagini di Papa Francesco persona fra la gente, attendiamo di vedere la Chiesa divenire povera per i poveri e tra i poveri. Alla speranza non c’è mai fine...

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