La Cancellieri esprime solidarità ai poliziotti feriti: "Le foto facciamole vedere tutte"

par Paolo Monarca
giovedì 15 novembre 2012

Dopo i violenti scontri di Roma tra manifestanti e polizia è intervenuto il ministro Cancellieri che ha difeso l’operato della forze dell’ordine: “La situazione non era facile - ha affermato - tutta Italia ieri bolliva, è facile dire le cose dopo, ma dobbiamo pensare che gli agenti hanno operato in condizioni difficili e complesse”. Il Ministro non risparmia critiche ai media, colpevoli di non aver mostrato tutte le foto, in particolare quelle dei poliziotti feriti: “Le foto facciamole vedere tutte. Una foto è spesso l'effetto finale di qualcosa che magari si è svolto prima. Io porterei anche le foto del poliziotto cui hanno spaccato il casco in testa: foto per foto, parliamone”.

Dopo gli scontri 18 persone, tra cui una donna e un minorenne, sono state fermate e trasportate presso i commissariati della capitale, mentre altri 126 manifestanti sono stati identificati e la loro posizione è al vaglio degli inquirenti. Le forze dell'ordine contano 16 feriti a cui il Ministro rivolge la propria solidarietà, nonostante le raccapriccianti scene di violenza di cui alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine si sono resi protagonisti.

Nella nota del Viminale si legge: Il ministro Cancellieri ha espresso, inoltre, al capo della Polizia, Antonio Manganelli, il proprio apprezzamento per l’operato delle Forze di polizia che oggi hanno evitato maggiori e più gravi conseguenze per l’ordine pubblico, per la sicurezza e per l’incolumità dei cittadini

Studenti e operai anche oggi si sono dati appuntamento nelle piazze italiane per manifestare contro la repressione del governo. I manifestanti condannano l’uso spropsitato della forza durante la manifestazione, dai pestaggi continuati dopo i fermi a Roma e i lacrimogeni scagliati come proiettili ad altezza uomo, costati due denti e diversi punti di sutura ad uno studente napoletano. L’accusa principale rivolta alle forze dell’ordine è quella di essere forte con i deboli e debole con i forti


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