La lotta contro i "fannulloni" nell’amministrazione pubblica italiana

par MJAC
sabato 4 aprile 2009

Il consenso dei cittadini e le critiche.

 A Roma, nella sala monumentale del Ministero delle pari opportunità, si è tenuto nei giorni scorsi un convegno sul tema "Women at work" organizzato dal Ministro Mara Carfagna.

Il Ministro Renato Brunetta, che dal giorno della sua nomina, persegue con pervicacia un programma di moralizzazione della funzione pubblica, con un suo intervento ha sostenuto che è arrivato il momento di impedire alle impiegate statali di uscire dall’ufficio durante l’orario di lavoro per fare la spesa.

Non l’avesse mai detto ! Durante e dopo il convegno si è scatenato un coro di proteste, sia da parte delle donne presenti, che negavano vi fosse un tale evidente fenomeno, che da parte delle organizzazioni femministe e sindacali.


La CGIL in particolare, nel far constatare che non esistono statistiche in proposito, accusa il Ministro di attacco sessista e di un’ennesima boutade da bar sport. E anche l’opposizione di Centro sinistra attacca: dall’on. Rosy Bindi, che parla di linguaggio vecchio e maschilista, all’ex Ministro delle pari opportunità Barbara Pollastrini, che accusa Brunetta di fare un discorso paternalistico calato dall’alto.

A parte il fatto che i cittadini italiani, quelli che ogni giorno sono costretti a rivolgersi agli uffici statali e pagano lo scotto dei disservizi, degli errori e dei ritardi, hanno le idee molto chiare sul lavoro dei dipendenti pubblici. Sono, cioè, consapevoli della lotta sacrosanta che il Ministro Brunetta sta conducendo e che potrà, nel tempo, migliorare e moralizzare i rapporti tra Stato e cittadini.

Ma è sotto gli occhi di tutti la necessità di profonde riforme istituzionali che riguardino anche il rinnovo e la riqualificazione del personale. Da quella, già in corso, della Scuola e dell’Università, con docenti scadenti e gravi episodi di corruzione e di nepotismo, a quella della Giustizia, con magistrati politicizzati e congestionata da impressionanti ritardi nella celebrazione dei processi, a quella più importante del Parlamento e della classe politica, i cui candidati vengono scelti arbitrariamente dall’alto e sono, quasi sempre, assetati di denaro e di potere.

Si capisce quindi il grande consenso, sia da destra che da sinistra, che accompagna l’operato di Brunetta contro i "fannulloni" e gli assenteisti, che, con il loro atteggiamento, finiscono per danneggiare anche i lavoratori scrupolosi e onesti. Il dissenso manifestato dopo il convegno "Women at work"  sembra quindi dettato solo da mancanza di informazione o da eccesso di femminismo o da demagogia. Anche una femminista come Mara Carfagna, infatti, in un intervista rilasciata ieri a "La Repubblica", pur insistendo che il fenomeno non può essere generalizzato, ha dovuto ammettere che, anche in questa fase, è giusto intervenire, perchè "chi va a fare la spesa durante l’orario di lavoro commette una truffa e deve essere censurato".


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