La donna oggetto nel 2009

par MJAC
lunedì 23 febbraio 2009

Nell’era dell’eancipazione e del riscatto, la dignità delle donne è ancora sfacciatamente calpestata.

Da qualche settimana è stato mandato in onda lo show televisivo "Scherzi a parte".
L’undicesima edizione del programma curato da Fatma Ruffini su Canale 5 è condotta quest’anno da note personalità dello spettacolo (Claudio Amendola, Teo Mammucari) e dalla stella nascente argentina Belen Rodriguez.

Quest’ultima, oltre a rispondere alle battute e agli scherzi, si cimenta anche nel ballo e nel canto. E sin quì tutto bene. Ma ciò che il pubblico più attento ha rilevato è l’atteggiamento, decisamente maschilista, degli altri due conduttori nei suoi confronti, atteggiamento certamente voluto dagli autori e dalla regia. Il fatto poi che la Rodriguez, ad un certo punto dello spettacolo, debba apparire in vestaglia e, togliendosela, sempre con lo stesso rito, debba restare quasi nuda fra gli applausi più sfrenati, è veramente sconcertante e inamissibile.


Ma non certo per la vista della bella Belen che con quell’ "abbigliamento" fa ringalluzzire anche le anime più "glaciali", ma per l’umiliazione che ogni volta viene inflitta a questa ragazza, costretta ad esibirsi come un oggetto offerto all’asta.

Si dirà che è lei che lo vuole, che ha firmato un contratto con la TV per appagare il suo desiderio di apparire, dettato dall’ambizione sfrenata che, mai come oggi, caratterizza il mondo dello spettacolo. Ma è anche importante e onesto denunciare il subdolo tentativo di approfittare di certe situazioni (quella di Belen è solo un caso), in cui, a parole, si difende la dignità femminile, ma, nei fatti, la si umilia.



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