L’uomo Vasco Rossi e Facebook: umanità e umiltà

par Marco Barone
giovedì 11 agosto 2011

Io non so che ora è neanche che giorno è... il solito consiglio fate quello che volete l'importante è che lo facciate bene...

Queste sono le parole con cui l'uomo Vasco conclude la sua seconda puntata di radio sveglia. 

Non so se Vasco leggerà mai ciò che ora scriverò, ma ora, in questo preciso istante voglio concentrarmi sulla figura uomo... l'uomo Vasco.

Perché è conosciuto alla massa ed ai fan che lui giustamente chiama amici, fratelli, compagni di strada e di vita, spesso come il rocker, come l'artista che ha fatto sognare, indignare, amare milioni e milioni di persone.
 
Quello che è in fase di realizzazione in questi giorni è un qualcosa di nuovo e diverso ma che nello stesso tempo deve fare riflettere.
 
Soldi e successo non sono tutto nella vita.
 
La solitudine è a volte una cosa utile per ritrovar il proprio essere umano in tal tempo disumano, a volte è pericolosa perché se sfugge alla via del controllo rischia di far cadere l'individuo, in tal momento individualista, verso la strada del non ritorno. Una strada di cui si conosce l'inizio ma non la fine.
 
La morte di Amy Winehouse ha insegnato qualcosa sul punto.
 
Travolta dal successo, dai soldi, da un mondo falso ed ipocrita. Alcol e droga diventano la caverna ove trovar protezione. Protezione destinata a divenir maledizione.
 
Vasco, l'uomo, ha ammesso di essere stato aiutato sia dai medici che dalla medicina per andar oltre quella brutta bestia chiamata depressione.
 
Un gran gesto di umiltà, di umanità.
 
Un gesto che evidenzia anche la necessità di avere affetto, di condividere le proprie ammesse difficoltà esistenziali.
 
Facebook in questo caso è uno strumento che permette a milioni di persone di entrare nella dimensione uomo di Vasco. Sorvolo su tutte le stronzate che sono state dette, o sulla storia di chi sarebbe il più bravo Vasco o Ligabue? La musica non è competizione e non può e non deve esserlo.
 
Facebook in questo tempo è anche strumento di condivisione e partecipazione. Partecipazione e condivisione della propria voglia di sfidare ancora la vita, di andare oltre i problemi e la soluzione sono i compagni di vita, di strada, le persone, l'umanità.
 
Ed il risultato di andare oltre è dato dall'energia di Vasco... ha da poco annunciato l'uscita di una nuova canzone, "I soliti”, che farà parte di un “Docufilm”, che sarà presentato a settembre al Festival del Cinema di Venezia.
Ha girato un video che ha regalato al Parco del Delta del Po Emilia Romagna. Un video poesia recitata dallo stesso Vasco e scritta da suo figlio Luca dal titolo “L’Ape Regina”. Insieme a Gaetano Curreri ha curato una canzone per la Mannoia. Si chiama “La Luna”. 
 
Afferma anche che sta lavorando con Stefano Salvati alla stesura del “Libretto” e alla drammaturgia dello spettacolo di danza classica “L’Altra metà del cielo”. Un balletto con tredici sue canzoni che La Scala ha deciso di produrre e mettere in scena affidando a Martha Clarke le coreografie...

Questa è una risposta sostanziale a tutti quelli che sostenevano che Vasco fosse in crisi creativa o cavolate simili... Tanto detto, questo è un pezzo di storia di comunicazione della nostra società.
 
Vasco se per caso leggerai questo pezzo, ti suggerisco come suggerisco a tutte e tutti i lettori del blog di seguire, sempre che ne abbiate voglia e tempo, la storia Ettore Monteleone... Ribelle senza patria... di m.b perché è reale e viva, è una storia che corre nel nostro tempo per il nostro tempo...

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