L’orgoglio è di tutti! Non sprechiamolo

par Paola Santoro
lunedì 5 luglio 2010

Manifestare è un diritto, un dovere, ma anche un’opportunità per dimostrare ciò che si è veramente e non fenomeni da baraccone (lo scrivo con la morte nel cuore) come purtroppo l’immaginario omosessuale continua ad essere da essi stessi rappresentato.

Amo la musica festante e i colori dell’arcobaleno, simbolo dell’armonia delle diverse sfumature di un unico grande colore, quello variopinto dell’umanità.

Ma la bandiera dei diritti civili dovrebbe smettere di sventolare sulle note degli ABBA e di Madonna per svelare finalmente i reali volti delle diverse umanità appartenenti all’unica grande comunità civile di cui tutti facciamo parte e che è mossa, oggi più che mai, dall’urgenza della riconoscibilità attraverso le difficili conquiste sociali e politiche di tutti i giorni.

Diamo voce non alla rabbia, né tanto meno alla vacuità di spettacoli e balletti, ma alla legittima richiesta di riconoscibilità, laicità,autodeterminazione e comunicazione aperta e pacifica con le vecchie istituzioni attraverso proposte politiche concrete e strutturate.

Il rumore della rivendicazione deve essere colorato, divertente, ma il diritto va reclamato con una lotta pragmatica che affila piuttosto le armi dell’ironia come i meravigliosi manifesti del pride napoletano, estremamente più rappresentativi della comune collettività omosessuale.

Il pride è di tutti e appartiene alla comunità umana tutta, perciò io dico NO ai cartelli “Ero etero, ma sono guarita“! Perché la sessualità è una scelta emozionale e non una malattia, né da un lato, né dall’altro.

Si lotta insieme, nella diversità, ma uniti da un unico grande diritto, la civiltà e l‘integrazione contro l’unica grande perversione, il clima di violenza e odio che si sta manifestando troppo spesso soprattutto nella nostra solare Capitale.

Qui i manifesti del Napoli Pride.


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