L’opposizione dà alla testa

par dAW
giovedì 7 maggio 2009

Certe volte è proprio vero che si apre la bocca solo per darle fiato. Dire come ha fatto il leader a tempo del Partito Democratico, che “in Italia siamo in procinto di reintrodurre le leggi razziali”, è indegno e squallido. E’ una stronzata pura e semplice che si accompagna alla boutade sull’Italia “a rischio Turkmenistan”. E’ un insulto a tutte quelle centinaia di migliaia di italiani che le leggi razziali le hanno patite sulla propria pelle, spesso anche con la morte in qualche lager sparso qua e là per l’Europa.

 

Le norme che il Governo sta infatti introducendo, con voto di fiducia, in materia di sicurezza possono apparire sì aspre, dure e decise (anche se in realtà, se si va a leggere il portato di questi provvedimenti, si scoprirà che di tosto c’è ben poco), ma nulla hanno a che vedere con un passato vergognoso ed infamante morto e sepolto. Non è il tempo delle stelle di David magari aggiornate all’etnia di turno, non si vedono partire dalle nostre stazioni vagoni piombati. Anzi, semmai l’Italia fascista di Berlusconi, dittatore bonapartista appoggiato dagli xenofobi leghisti, si fa carico pure delle centinaia di immigrati che altri respingono, lasciandoli in fin di vita in mezzo al mare. La vacanziera Malta, membro dell’Unione Europea, che senza tanti fronzoli dice ai disperati africani ed alle donne incinte senz’acqua da bere, di andarsene altrove, che lì non c’è posto. E l’Italia, pur non avendo alcun dovere, apre le porte alle carrette del mare. Che strano modo che abbiamo noi di instaurare un regime razzista!

Il problema serio, sempre più serio, è che nel nostro Paese non si vede ancora alcun segnale di ripresa dell’opposizione devastata dalle elezioni di un anno fa. Un Pd che affoga nelle sue stesse contraddizioni, un Di Pietro che per stare a galla insulta 24 ore su 24 Berlusconi, con qualsiasi epiteto e su qualsiasi tema l’attualità proponga… che sia il terremoto o il 25 Aprile poco importa a Tonino nostro. Come sottolineava due giorni fa sul Corriere Pierluigi Battista, “l’opposizione ha difficoltà ad elaborare la percezione di schiacciante inferiorità in cui versa, un misto di crescente invisibilità mediatica e di disattenzione pubblica che acuisce il disagio di chi crede di aver perso troppo. Questo è il punto chiave. Un’opposizione che si vede ripetutamente sconfitta su ogni terreno (pensiamo solo al tragico sondaggio che vede gli operai preferire il Pdl al Pd con percentuali bulgare), che non trova ancore di salvataggio, appigli per imbastire una critica costruttiva all’operato del Governo, è portata ad avvelenarsi: una rabbia che monta giorno dopo giorno, che si mescola ad una confusione e ad una incapacità d’agire.

Il risultato di questa miscela degli orrori e della disperazione è la gara a chi la spara più grossa. E Franceschini, chiamato suo malgrado a gestire questo vulcano in perenne ebollizione che è il Pd, si è subito dato da fare. Solo che con la storia è bene non scherzare. Il leader della “principale forza d’opposizione” (ammesso che lo sia ancora) che va a pescare le tragedie delle persecuzioni ai danni degli ebrei per inserirle nel quotidiano starnazzare politico tipicamente italiano, mostra tutta la sua piccolezza e la sua inadeguatezza. L’ennesima occasione persa per tacere.


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